Firratan – Testo originale e Traduzione

Firratan – Traditore[1]

Testo originale
Testo ©2020 XIV Dark Centuries
Traduzione
Traduzione ©2024 Walter Biava

Als Sunna noch
Im frühen Glanze
Hervorgetreten aus der Nacht
Als ruhend noch
Der Krieger Scharen
Schwerter und Framen
Am Feuer lagen

Stahl sich im Dunkel Gerolf fort
Schwor ein den Feind
Am dunklen Ort

Bisher sie trutzte jeder Schlacht
Glanzvoll wars der Sippe Ort
Nun nahm die Lohe diese Pracht
Verloren an die Niedertracht

Firrâtan, Firrâtan
Firrâtan, die Gunst nicht fand
Firrâtan, im Vaterland
Firrâtan, folgt den falschen Herrn
Sein Fleisch und Blut
Niemals verzeiht

Ihr Freunde Schar
Was ist geschehen
Seite an Seite wir
Sollten stehen
Ein Treuer war’s
Der uns verriet
Nun Freie vor dem
Feinde knien

Firrâtan, Firrâtan
Firrâtan, die Gunst nicht fand
Firrâtan, im Vaterland
Firrâtan, folgt den falschen Herrn
Sein Fleisch und Blut
Niemals verzeiht

Die Hände starr, der Atem flach
Vorwärts schleppend
Noch zu schwach
Fühlend nach dem nächsten Halt

Der Frame Schaft ergriff ich bald
Durch Nott und Dunkel
Kaum zu sehen
Meint ich im Eingang Gerolf stehen
Ein Sprung, ein Stoss,
Hab mich befreit
Nun alle hör’n Firrâtans
Todesschrei

Firrâtan

Con Sunna ancora
nel (suo) primo splendore[2]
è sbucato fuori di notte
Con le schiere di guerrieri
ancora a riposo,
spade ed armi
giacevano accanto al fuoco

Gerolf sgaiattolava via nell’oscurità,
nel buio cospirava
col nemico

Finora ha resistito ad ogni battaglia
splendido era il luogo della Sippe[3]
Ora la fiamma ha preso questo splendore,
persa per via della viltà

Traditore, traditore
Traditore, che non godeva alcun favore
Traditore, nella madre patria
Traditore, segue il signore sbagliato
La sua carne ed il suo sangue
non verranno mai perdonati

Che cosa è accaduto
alla sua schiera di amici?
Dovevamo stare
fianco a fianco
È stato un fedele
ad averci tradito
Ora si inginocchia
davanti al nemico

Traditore, traditore
Traditore, che non godeva alcun favore
Traditore, nella madre patria
Traditore, segue il signore sbagliato
La sua carne ed il suo sangue
non verranno mai perdonati

Le mani rigide, il respiro corto,
mi trascinavo in avanti
troppo debolmente,
mentre percepivo la prossima fermata

Afferrai presto il manico dell’arma,
nell’oscurità
si vedeva a stento,
credevo di aver visto Gerolf stare all’ingresso
un salto, un colpo,
mi sono liberato
ora tutti sentono
l’urlo di morte del traditore

Traditore

[1] Firrâtan è il termino usato nella lingua alto-tedesca antica che ad oggi corrisponde al verbo verraten.
[2] Nella mitologia norrena Sunna, nota anche come Sol, era la dea del sole.
[3] La Sippe è generalmente traducibile con la parola famiglia, tuttavia è più preciso definirlo come un “nucleo sociale di individui che si riconoscono nella discendenza da un antenato comune”.

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