Vater – Testo originale e Traduzione

Vater – Padre

Testo originale
Testo ©2000 Umbra et Imago
Traduzione
Traduzione ©2013 Daniele Benedetti

Warum soll mein Herz aus tausend Wunden bluten?
Warum liegst du jetzt so blaß auf diesem Lager?
Warum muß ich mit diesen Qualen zahlen?
Warum all die vielen Jahre dieser Hohn?
Sang ich auch das Lied der Vagabunden
so war ich immer noch dein Sohn!
Warum hast du keinen Frieden regnen lassen
als dein Herz dich in die Ferne trug?
War nicht dein frommer Christenglaube
ein dunkler, kalter Einfaltskerker?
All der Mühsal karger Lohn nur noch Betrug

Vater hörst du mich?
Vater siehst du mich?
Vater liebst du mich?

Vater jetzt liegst du auf dem Totenbette
der Körper im letzten Schlaf versenkt
Ich beuge vor deinem Haupt das Knie
Es muß ein stummer Abschied sein
Warum gabst du mir meine Chance nie?
Vater, ich wollte immer nur dein Junge sein
Das selbe Blut war doch unser Band
Warum ließest du mich nicht in meiner Sünde leben?
Deine Gunst war an einen Preis gebunden
Hast du mich denn nicht erkannt?

Vater hörst du mich?
Vater siehst du mich?
Vater liebst du mich?

Vater so fahre jetzt aus deinem Körper
und nehme meine Sehnsucht mit
in dein Wunderland
All die nie gesagten Worte, die Liebe und deinen Stolz
Vielleicht hat dein Gott da oben
dich auch schon längst verbannt
Wie lange soll ich noch Kriege führen
gegen diese verlogene Welt
wenn nicht einmal Fleisch und Blut verbindet
in diesem harten Kampf?
Ich werde niemals eine Antwort finden
nicht für Blut und nicht für Geld!

Vater, ich seh dich in die Grube fahren
zu Asche wird dein alter Leib
Auch mein Fleisch wird einst
als Asche von den Hügeln wehen
in einer fernen Zeit

Vielleicht wird der Staub sich dann verbinden
was das Blut hat nie getan
Vielleicht werden wir dann die Weisheit finden
Vielleicht bricht dann der harte Bann

Perché il mio cuore deve sanguinare da mille ferite?
Perché adesso giaci così pallido su questo campo?
Perché devo pagare con questi tormenti?
Perché tutti gli anni questo scherno?
Ho cantato anche la canzone dei vagabondi
così ero sempre tuo figlio!
Perché non hai lasciato regnare nessuna gioia
quando il tuo cuore ti ha portato lontano?
La tua devota fede cristiana non era
un’oscura, fredda prigione di ingenuità?
Magra ricompensa di tutti gli affanni, ancora solo un inganno

Padre, mi senti?
Padre, mi vedi?
Padre, mi ami?

Padre, adesso giaci sul letto di morte
il corpo sprofonda nell’ultimo sonno
Mi inginocchio davanti alla tua testa
Deve essere un addio silenzioso
Perché non mi hai dato mai la mia occasione?
Padre, ho sempre voluto solo essere il tuo ragazzo
Lo stesso sangue era certamente il nostro legame
Perché non mi hai lasciato vivere nel mio peccato?
Il tuo favore era legato ad un prezzo
Non mi hai riconosciuto?

Padre, mi senti?
Padre, mi vedi?
Padre, mi ami?

Padre, così adesso faccio uscire dal tuo corpo
e porto via con me il mio desiderio
nel tuo paese delle meraviglie
Tutte le parole mai dette, l’amore e il tuo orgoglio
Forse il tuo Dio lassù
ha bandito anche te già da molto tempo
Quanto a lungo dovrei fare la guerra
contro questo mondo bugiardo
se nemmeno carne e sangue uniscono
in questa dura battaglia?
Non troverò mai una risposta
né per il sangue, né per i soldi!

Padre, ti vedo andare nella fossa
il tuo vecchio corpo diventerà cenere
Anche la mia carne un giorno
sarà sparsa come cenere sulle colline
in un tempo lontano

Forse allora la polvere si unirà
cosa che il sangue non ha fatto mai
Forse allora troveremo la saggezza
Forse allora si spezzerà il duro incantesimo

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