Die Geister die wir riefen – Testo originale e Traduzione

Die Geister die wir riefen – Gli spiriti che abbiamo invocato

Testo originale
Testo ©2021 Tanzwut
Traduzione
Traduzione ©2023 Walter Biava

Wir rücken die Gläser im Mondenschein,
Es knarren die Dielen, wir sind nicht allein.
Wir rufen die Mächte der Finsternis,
Es flackert vor uns das Kerzenlicht.
Aus allen Ecken und jedem Spalt
Säuselnde Stimmen und eine Gestalt.
Steht in der Tür, ein kalter Wind
Fenster schlagen, es weint ein Kind.

Wir rufen Euch,
Wir wollen euch sehen,
Wir lassen Geister
Auferstehen.

Die Geister, die wir riefen, sind uns für immer hold,
Wir werden sie nie wieder los, das war so nicht gewollt.
Die Geister, die wir riefen, sind treu uns alle Zeit,
Sie werden uns begleiten bis in die Ewigkeit.

Es dreht sich im Kreise im gleißenden Licht
Ein Sackpfeifenspieler, ein knöchriger Wicht,
Und aus allen Ecken strömen herbei
Gespenster und Geister mit lautem Geschrei.
Wir beschwören das Schicksal, das Glück sei uns hold,
Wasser zu Wein und Stein zu Gold,
Es steigt aus dem Dunkel im Nebel der Nacht,
Ein sonderlich Wesen, das grauenhaft lacht.

Die Geister, die wir riefen, sind uns für immer hold,
Wir werden sie nie wieder los, das war so nicht gewollt.
Die Geister, die wir riefen, sind treu uns alle Zeit,
Sie werden uns begleiten bis in die Ewigkeit.

Sie reißen und zerren, verdrehen uns den Leib,
Sie wirbeln umher uns zum Zeitvertreib,
Sie stellen auf den Kopf das ganze Haus,
Ich höre sie flüstern: «Ihr kommt hier nicht raus!».

Die Geister, die wir riefen, sind uns für immer hold,
Wir werden sie nie wieder los, das war so nicht gewollt.
Die Geister, die wir riefen, sind treu uns alle Zeit,
Sie werden uns begleiten bis in die Ewigkeit.

Noi spostiamo il bicchiere[1] nel chiarore di luna,
le tavole scricchiolano, non siamo da soli.
Noi chiamiamo le forze dell’oscurità,
la luce della candela tremola davanti a noi.
Da tutti gli angoli e da ogni fessura,
anime che sussurrano ed una figura.
Un vento freddo giace davanti alla porta,
le finestre sbattono, un bambino piange.

Vi invochiamo,
vogliamo vedervi,
noi lasciamo che gli spiriti
risorgano.

Gli spiriti, che abbiamo invocato, son sempre graziosi con noi,
non ci libereremo mai più di loro, non era questa l’intenzione.
Gli spiriti, che abbiamo invocato, ci son sempre fedeli,
ci accompagneranno fino all’eternità.

Gira in tondo in una luce abbagliante
un suonatore di cornamusa, un folletto ossuto,
e da tutti gli angoli affluiscono in massa
fantasmi e spiriti, con urla rumorose.
Noi imploriamo il destino, che la sorte sia graziosa con noi,
che l’acqua diventi vino, e la pietra oro,
nella nebbia della notte, sale dall’oscurità
un essere particolare, che ride in modo spaventoso.

Gli spiriti, che abbiamo invocato, son sempre graziosi con noi,
non ci libereremo mai più di loro, non era questa l’intenzione.
Gli spiriti, che abbiamo invocato, ci son sempre fedeli,
ci accompagneranno fino all’eternità.

Strappano e tirano, ci storcono il corpo,
come passatempo, girano vorticosamente attorno a noi
mettono sottosopra l’intera casa,
io li sento sussurrare: “Voi da qui non uscirete!”.

Gli spiriti, che abbiamo invocato, son sempre graziosi con noi,
non ci libereremo mai più di loro, non era questa l’intenzione.
Gli spiriti, che abbiamo invocato, ci son sempre fedeli,
ci accompagneranno fino all’eternità.

[1] Fa riferimento al termine “Gläserrücken”, metodo spiritualista che prevede l’uso di un bicchiere, il principio è simile a quello della Tavola ouija.

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