Brot und Spiel – Testo originale e Traduzione
Brot und Spiel – Panem et circenses [1]
![]() Testo ©2015 Tanzwut |
![]() Traduzione ©2015 Daniele Benedetti |
Exoriare aliquis nostrís ex ossibus ultor Nervenkitzel, Possen reißen Die Menge schreit! Hereinspaziert, Manege frei Der Daumen jetzt nach unten zeigt |
Nasca un giorno dalle mie ceneri un vendicatore [2] Le farse strappano brividi forti La folla grida! Andiamo, lo spettacolo abbia inizio Adesso il pollice punta verso il basso |
[1] “Panem et circenses” (letteralmente “pane e giochi [del circo]”) è una locuzione latina piuttosto nota, usata nell’antica Roma per indicare in sintesi le aspirazioni della plebe (nella Roma di età imperiale) e spesso utilizzata al giorno d’oggi in riferimento a metodi politici bassamente demagogici.
[2] Questa frase viene frase pronunciata nell’Eneide (Virgilio, Eneide, IV, 625) da Didone prima di uccidersi, perché abbandonata da Enea. Il vendicatore invocato sarà poi Annibale, il condottiero Cartaginese, considerato uno dei più grandi generali dell’antichità, contro cui Roma combattè la Seconda guerra punica. Annibale invase l’Italia attraversando le Alpi e ottenendo schiaccianti vittorie (Ticino, Trebbia, Trasimeno, Canne) contro l’esercito romano. Alla fine fu sconfitto nella battaglia di Zama da Publio Cornelio Scipione, che dopo la vittoria si guadagnò il soprannome “Africano”. Si tratta dello stesso Scipione citato dall’inno nazionale italiano: “…l’Italia s’è desta, dell’elmo di Scipio s’è cinta la testa”.
[3] Riferimento alla famosa locuzione “Ave, Caesar, morituri te salutant“, considerata tradizionalmente la frase latina che i gladiatori indirizzavano all’imperatore prima dell’inizio dei giochi.
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