Götterfunken – Testo originale e Traduzione

Götterfunken – Scintilla divina[1]

Testo originale
Testo ©2016 Schwarzer Engel
Traduzione
Traduzione ©2019 Walter Biava

Freude heißt die starke Feder
In der ewigen Natur.
Freude, Freude treibt die Räder
In der Großen Weltenuhr.

Blumen lockt sie aus den Keimen,
Sonnen aus dem Firmament,
Sphären rollt sie in den Räumen,
Die des Sehers Rohr nicht kennt.

Freude, schöner Götterfunken,
Tochter aus Elysium!
Wir betreten feuertrunken,
Himmlische, Dein Heiligtum.
Deine Zauber binden wieder,
Was die Mode streng geteilt,
Alle Menschen werden Brüder,
Wo Dein sanfter Flügel weilt.

Freude sprudelt in Pokalen,
In der Traube goldnem Blut
Trinken Sanftmut Kannibalen,
Die Verzweiflung Heldenmut.

Ja, wer auch nur eine Seele
Sein nennt auf dem Erdenrund!
Und wer’s nie gekonnt, der stehle
Weinend sich aus diesem Bund!

Freude, schöner Götterfunken…

Festen Mut in schwerem Leiden,
Hilfe, wo die Unschuld weint,
Ewigkeit geschwornen Eiden,
Wahrheit gegen Freund und Feind.

Freude, schöner Götterfunken…

“Gioia” si chiama la forte molla
che sta nella natura eterna.
Gioia, gioia aziona le ruote
nel grande meccanismo del mondo.

Essa attrae fuori i fiori dalle gemme,
gli astri dal firmamento,
conduce le stelle nello spazio,
che il cannocchiale dell’osservatore non vede.

Gioia, bella scintilla divina,
figlia di Elisio!
Noi entriamo ebbri e frementi,
celeste, nel tuo tempio.
Il tuo fascino riunisce
ciò che la moda separò
ogni uomo s’affratella
dove la tua ala soave freme.

Gioia spumeggia nella coppa
nel sangue dorato dei grappoli
I cannibali bevono la dolcezza
i disperati, l’eroismo.

Sì, – chi anche una sola anima
possa dir sua nel mondo!
Chi invece non c’è riuscito,
lasci piangente e furtivo questa compagnia!

Gioia, bella scintilla divina…

Saldo coraggio nella grande sofferenza,
aiuta, dove l’innocente piange,
Giuramenti di fedeltà eterna
la verità contro amico e nemico.

Gioia, bella scintilla divina…

[1] Il testo è parte dell’ode “Inno alla gioia”, scritta nel 1785 da Friedrich Schiller; successivamente fu musicata nel 1823 da Beethoven diventando parte di quella che oggi è conosciuta come la Sinfonia n. 9. Parte di essa viene attualmente usata come Inno Europeo.

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