Der Zorn Gottes – Testo originale e Traduzione

Der Zorn Gottes – L’ira di dio

Testo originale
Testo ©2010 Schwarzer Engel
Traduzione
Traduzione ©2019 Walter Biava

Das Ende naht, kannst du es spürn,
wie sich die Luft nun um dich drängt
Du hast noch soviel zu erzähln,
doch keine Zeit mehr bleibt, du Held
Die Taten, die du einst vollbracht,
du reflektierst sie, lässt sie ziehn
Du fühlst, es ist die letzte Nacht,
mach deinen Frieden mit der Welt

Du träumst schon süß, der Nebel fällt,
und du begreifst was einst geschah
Als auf der großen weiten Welt,
die Mutter einst den Sohn gebar
Du stiegst hinauf mit Flügeln leicht,
fühltest dich wie ein Vogel
Doch du bemerkst auch, wie es war,
als dich die bleierne Kugel traf

Der Zorn Gottes – Dies Irae
Der Zorn Gottes – Dies Illa
Solvet saeclum in Favilla
Teste David cum Sybilla

Du fühlst, dass deine Zeit gekommen ist
Du spürst, dass du der Held nun nicht mehr bist
Du ahnst, dass deine Kraft geschwunden ist
Und dass der Wahn in deinen Taten
Alles mehr als dich vermisst

Der Zorn Gottes – Dies Irae
Der Zorn Gottes – Dies Illa
Solvet saeclum in Favilla
Teste David cum Sybilla

Die Furcht, sie steigt in dir empor,
weil du nicht weißt, was nun geschieht
Ob du am goldnen Himmelstor
oder am schwarzen Grab der Hölle
Ob du an Strahlen der Figur
des großen Herrschers musst erblinden
Weil dich das Leben nicht mehr braucht,
und dich nicht weiter an sich bindet

Der Zorn Gottes – Dies Irae
Der Zorn Gottes – Dies Illa
Wird die Welt in Asche kehren
Wie Sybill und David lehren

Der Zorn Gottes – Dies Irae
Der Zorn Gottes – Dies Illa
Solvet saeclum in Favilla
Teste David cum Sybilla

Tag des Zornes, Tag der Zähren
Wird die Welt in Asche kehren
Wie Sybill und David lehren
Welch ein Graus wird sein, welch Zagen
Wenn der Richter kommt mit Fragen
Streng zu prüfen alle Klagen!

Laut wird die Posaune klingen
Mächtig in die Gräber dringen
Hin zum Throne alle zwingen!

Schaudernd sehen Tod und Leben
Sich die Kreatur erheben
Rechenschaft dem Herrn zu geben

La fine si avvicina, riesci a sentirla?
Come l’aria adesso ti si accalca attorno a te.
Hai ancora così tanto da raccontare,
ma non rimane più tempo, eroe.
Le gesta, che tu hai compiuto un tempo,
tu ci rifletti, le lasci andare.
Tu senti, che è l’ultima notte,
fai pace col mondo.

Tu sogni già dolcemente, la nebbia cade,
e tu comprendi cosa accadde un tempo;
quando nel grande e vasto mondo,
la madre partorì un tempo il figlio.
Tu salivi con le ali leggere
ti sentivi come un uccello
ma tu noti anche, com’era,
mentre le pallottole di piombo ti colpivano

L’ira di dio – Giorno dell’ira[1]
l’ira di dio – quel giorno
Dissolverà il mondo terreno in cenere
Sibilla e David attestano la cosa

Tu senti, che il tuo tempo è arrivato
tu percepisci, che tu non sei più l’eroe
tu intuisci, che la tua forza è svanita
e che più di tutto ti manca
la follia nelle tue gesta.

L’ira di dio – Giorno dell’ira
l’ira di dio – quel giorno
Dissolverà il mondo terreno in cenere
Sibilla e David attestano la cosa

La paura, aumenta dentro di te,
poiché tu non sai, cosa accade ora
Se tu (sarai) presso il cancello dorato del paradiso
o presso la tomba nera dell’inferno
Se tu dovrai perdere la vista
per i raggi della figura del grande sovrano.
Perché la vita non ha più bisogno di te,
e non ti lega più accanto a sé

L’ira di dio – Giorno dell’ira
l’ira di dio – quel giorno
Il mondo diventerà cenere
come Sibilla e David apprendono

L’ira di dio – Giorno dell’ira
l’ira di dio – quel giorno
Dissolverà il mondo terreno in cenere
Sibilla e David attestano la cosa

Giorno dell’ira, giorno della lacrima[2]
il mondo diventerà cenere
come Sibilla e David apprendono
quanto tremore ci sarà, quanto tentennamento
quando il giudice arriverà con domande
severe per esaminare tutti i lamenti!

Squilleranno forti le trombe
imponenti si faranno strada nelle tombe
spingeranno tutto verso il trono!

Con orrore vita e morte osservano
la creatura che si alza
per rendere conto al signore

[1] Il ritornello riprende, con alcune modifiche, la prima strofa del “Dies irae”, una delle parti del “Requiem”.

[2] In questa strofa il testo riprende, sempre con alcune modifiche, la traduzione tedesca del Dies irae e non il testo originale.

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