Mein Bildnis – Testo originale e Traduzione

Mein Bildnis – Il mio ritratto

Testo originale
Testo ©2014 Schandmaul
Traduzione
Traduzione ©2017 Silvia Masiero

Ich seh’ mein Bildnis an der Wand,
dies Bild, das ich so gut gekannt.
Was liegt in diesem Blick?

Es scheint zu sagen: „Sieh mich an!“
Es scheint zu fragen, ob ich kann
vergessen und vergeben?

Bin ich so, wie du es dir erdacht,
so, wie der Meister hat vollbracht
dies Bildnis auf Papier?

Bin ich so, wie du es dir ersonnen,
in der Vergangenheit begonnen,
auch im Jetzt und Hier?

Ich sprech zu dir, mein bester Freund, ärgster Feind.
Steh’ mir bei, wenn ich vor dir steh’.
Du warst so oft verlacht, viel beweint.
Steh’ mir bei, denn ich gebe mich dir!

Sein Blick durchdringt mich, wäscht mich rein
und sieht versonnen dort hinein,
wo die Frage brennt.

Die Brücke zwischen Ja und Nein,
sie bricht, ich stürze tief hinein,
gefangen und verloren.

Bin ich so, wie du es dir erdacht,
so, wie der Meister hat vollbracht
dies Bildnis auf Papier?

Bin ich so, wie du es dir ersonnen,
in der Vergangenheit begonnen,
auch im Jetzt und Hier?

Ich sprech zu dir, mein bester Freund, ärgster Feind.
Steh’ mir bei, wenn ich vor dir steh’.
Du warst so oft verlacht, viel beweint.
Steh’ mir bei, denn ich gebe mich dir!

Was einst gewesen, liegt im Stein.
Wie kann ich wissen, was wird sein?
Meine wahre Tür – ist das Jetzt und Hier!

Ich frag’ das Bildnis an der Wand:
es sagt, ich hab’ es in der Hand.
Es liegt in meiner Macht,
zu seh’n, was ich erdacht!

Ich sprech zu dir, mein bester Freund, ärgster Feind.
Steh’ mir bei, wenn ich vor dir steh’.
Du warst so oft verlacht, viel beweint.
Steh’ mir bei, denn ich gebe mich dir!

Vedo il mio ritratto sulla parete,
questa immagine, che conosco molto bene.
Che cosa nasconde questo sguardo?

Sembra dire: “Guardatemi!“
Mi sembra che chieda se posso
dimenticare e perdonare?

Sono così, come puoi immaginarti,
così, come il maestro ha creato
questo ritratto su carta?

Sono così, come ti puoi immaginare,
iniziato nel passato,
anche qui e ora?

Parlo a te, il mio migliore amico, il peggiore nemico.
Stai vicino a me, quando sono davanti a te.
Sei stato spesso deriso, hai pianto tanto.
Stai vicino a me, perché io mi do a te!

Il suo sguardo mi penetra, mi purifica
e guarda pensieroso verso
dove la domanda sta crescendo.

Il ponte tra sì e no,
si rompe, sto cadendo in profondità,
catturato e perso.

Sono così, come mi hai immaginato,
così, come ha creato il maestro
questo ritratto su carta?

Sono così, come mi hai pensato,
iniziato nel passato,
anche qui e ora?

Parlo a te, il mio migliore amico, il peggiore nemico.
Stai vicino a me, quando sono davanti a te.
Sei stato spesso deriso, hai pianto tanto.
Stai vicino a me, perché io mi do a te!

Quello che un tempo giaceva nella pietra.
Come posso sapere, che cosa sarà?
La mia vera porta – è qui e ora!

Chiedo il ritratto sulla parete:
lui dice, ce l’ho in mano.
È in mio potere,
per vedere, quello che ho immaginato!

Parlo a te, il mio migliore amico, il peggiore nemico.
Stai vicino a me, quando sono davanti a te.
Sei stato spesso deriso, hai pianto tanto.
Stai vicino a me, perché io mi do a te!


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