Die Tafelrunde – Testo originale e Traduzione

Die Tafelrunde – La Tavola Rotonda

Testo originale
Testo ©2019 Schandmaul
Traduzione
Traduzione ©2020 Silvia Masiero

Es war ein Schwur, war ein Gelübde. Es war eine andere Zeit.
Denn obwohl hochwohlgeboren, waren wir gleichwohl bereit,
mit jeder Faser unseres Körpers, unserem Handeln, unserem Tun
ihm bedingungslos zu folgen – zu mehren seinen Ruhm.

Wir waren ihm sein Mund, sein Arm, sprachen von Rechten und Gesetzen.
Waren Richter, Henkersschwert für jene, die sich widersetzen.
Stehen ein mit unserem Leben, tragen Kunde in das Land
vom Wort für Einigkeit und Freiheit, das er uns genannt.

Er wurde uns gesandt von Gottes Hand, König Artus er genannt,
entriss dem Stein das eine Schwert, hat Jüten, Sachsen abgewehrt.

Hier und jetzt und immerdar gäb’ ich mein Leben und fürwahr:
Dein Reich, es währe ewig, mein Bruder, Hauptmann, König!

Da ist Gawain, der Sohn von Orkney, „weißer Habicht“ er genannt,
der wohl dein Schwert zu nutzen wusste, doch mehr sein Wort Erfolgsgarant.
Und da ist Lancelot vom See, die Schmiede von Exkalibur,
sein Arm ist stark, sein Kopf ist klug, sein Sehnen gilt Guinevere nur.

Sein Sohn heißt Galahad, der Reine. Das Schicksal ließ ihm keine Wahl.
Denn nur als makelloser Ritter findest du den heil’gen Gral
und auch ich war Teil der Runde, nannten mich den langen Keie,
ritt an meines Bruders Seite, kämpfte für ihn, schwor ihm Treu’.

Er wurde uns gesandt von Gottes Hand, König Artus er genannt,
entriss dem Stein das eine Schwert, hat Jüten, Sachsen abgewehrt.

Hier und jetzt und immerdar gäb’ ich mein Leben und fürwahr:
Dein Reich, es währe ewig, mein Bruder, Hauptmann, König!

Era un giuramento, era un voto. Era un altro tempo.
Perché nonostante gentiluomini, eravamo comunque pronti,
con ogni fibra del nostro corpo, i nostri comportamenti, le nostre azioni
seguirlo incondizionatamente – per accrescere la sua gloria.

Eravamo la sua bocca e il suo braccio, abbiamo parlato di diritti e leggi.
Eravamo giudici, la spada del boia per chi si oppone.
Garantiamo con la nostra vita, portiamo la notizia nel paese
della parola per unità e libertà, così ci ha chiamato.

Ci è stato mandato dalla mano di Dio, chiamato Re Artù,
tolse quelle spada dalla roccia, respinse gli Juti[1], i Sassoni.

Qui e ora e per sempre darei la mia vita e per davvero:
Il tuo regno, durerà in eterno, mio fratello, capitano, re!

C’è Gawain[2], il figlio delle Orcadi, chiamato “falco bianco”,
che sapeva usare la tua spada, ma garantiva più successo la sua parola.
E c’è Lancillotto dal Lago[3], la fucina di Excalibur,
il suo braccio è forte, la sua testa è saggia, il suo sguardo è solo per Ginevra.

Suo figlio si chiama Galahad[4], il puro. Il destino non gli lasciava scelta.
Perché solo come cavaliere integerrimo, puoi trovare il Santo Graal
e anche io facevo parte del gruppo, mi definivano il lungo Kay[5],
cavalcai al fianco di mio fratello, lottai per lui, gli giurai fedeltà.

Ci è stato mandato dalla mano di Dio, chiamato Re Artù,
tolse quelle spada dalla roccia, respinse gli Juti, i Sassoni.

Qui e ora e per sempre darei la mia vita e per davvero:
Il tuo regno, durerà in eterno, mio fratello, capitano, re!

[1] Gli Juti (o Iuti) furono una popolazione germanica originaria dello Jylland (Jutland) – la moderna Danimarca – e della Norvegia.

[2] Nipote di re Artù e cavaliere della Tavola Rotonda. È quasi sempre ritratto come il figlio della sorella di Artù e del Re Lot di Orkney.

[3] Il più valoroso e fidato dei cavalieri al servizio di Re Artù. L’illecito e tragico amore tra Lancillotto e Ginevra (regina e moglie di Artù), che rompe l’equilibrio di Camelot (diventando una delle cause della sua caduta), fu uno dei simboli dell’amor cortese medioevale.

[4] Cavaliere della Tavola Rotonda di Re Artù, era noto per la sua nobiltà e purezza. Insieme a Parsifal e Bors, fu uno dei tre cavalieri a cui fu concesso di trovare il Graal.

[5] Sir Kay è uno dei primi Cavalieri della Tavola rotonda. Figlio di Sir Hector e fratellastro di Re Artù, in seguito siniscalco.

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