Die letzte Tröte – Testo originale e Traduzione

Die letzte Tröte – L’ultima tromba

Testo originale
Testo ©2000 Schandmaul
Traduzione
Traduzione ©2017 Silvia Masiero

„Dem Volke die Musik verwehren!“
Sprach der König voller Wut.
Statt dessen in stiller Andacht ehren
seinen Stolz und seinen Mut.

So sprach es sich herum im Land,
die Schergen waren brutal und roh
und jedes Instrument das man fand
brannte schon bald lichterloh.

Doch meine Tröte fand man nicht.
Ich stand da, spielte meine Lieder.
Die Leute scharten sich um mich.
Wir zogen los, holten sie uns wieder…

Ohh, wie sollen wir von wahren Helden singen?
Ohh, mit Wein und Weib die Nacht verbringen?
Ohh, im Burghof herrscht Revolution!
Ohh, man hat uns die Musik gestohlen!

Die Tröte hallt durch dunkle Gassen,
überall kommen Sie hervor.
Die Leute welche Stille hassen
sammeln sich vor dem Burgtor.

Des Königs’ Schloß – ein Pulverfaß –
eingekreist von Menschenmassen,
und auf dem Thron sitzt leichenblass
der König und fühlt sich verlassen.

Denn meine Tröte fand man nicht.
Ich stand da, spielte meine Lieder.
Die Leute scharten sich um mich.
Wir zogen los, holten sie uns wieder…

Ohh, wie sollen wir von wahren Helden singen?
Ohh, mit Wein und Weib die Nacht verbringen?
Ohh, im Burghof herrscht Revolution!
Ohh, man hat uns die Musik gestohlen!

“Negate la musica al popolo!”
Disse il re pieno di rabbia.
Riveriscano invece in silenziosa devozione
il suo orgoglio e il suo coraggio.

Così il discorso si diffuse nel paese,
gli scagnozzi erano brutali e rozzi
e ogni strumento che trovavano
era subito in fiamme.

Ma non hanno trovato la mia tromba.
Ero lì, suonavo le mie canzoni.
Il popolo radunato intorno a me.
Siamo usciti fuori a riprenderceli…

Oh, come potremo cantare i veri eroi?
Oh, trascorrere la notte con vino e una donna?
Oh, nel cortile infuria la rivoluzione!
Oh, ci hanno rubato la musica!

La tromba risuona attraverso i vicoli bui,
spunta da tutte le parti.
Le persone che odiano il silenzio,
si riuniscono davanti all’ingresso del castello.

Il castello del re – una polveriera –
accerchiato dalla folla
e sul trono siede pallido,
il re che si sente abbandonato.

Perché non hanno trovato la mia tromba.
Ero lì, suonavo le mie canzoni.
Il popolo radunato intorno a me.
Siamo usciti fuori a riprenderceli…

Oh, come potremo cantare i veri eroi?
Oh, trascorrere la notte con vino e una donna?
Oh, nel cortile infuria la rivoluzione!
Oh, ci hanno rubato la musica!


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