Ob der unerfüllten Liebe
läuft der Bursche in den Wald,
wo eine alte Hexe haust,
er findet ihre Hütte bald.
Gibt ‘nen starken Liebeszauber,
will alles dafür geben.
„Es warten erst drei Prüfungen“,
hält sie ihm entgegen.
Bring mir den härt’sten Fels auf Erden,
bring mir den hellsten Strahl,
bring mir den Quell des Lebens,
löse deine Qual.
Auf der Suche nach den Steinen
zieht der Jüngling aus ins Land,
doch er findet niemals einen,
der nicht behau’n von Menschenhand.
Nach Jahren mühevoller Suche
liegt er nieder müd’ und krank,
als er in ungebroch’nem Willen
sich selbst als härt’sten Stein erkannt.
Auf der Suche nach dem Lichte
steigt er hoch in stiller Qual,
doch jede Hoffnung wird zunichte,
er kann nichts nehmen vom Sonnenstrahl.
Nach Jahren mühevollen Kletterns
liegt er nieder müd’ und krank,
als er im Spiegel seine Augen
als hellstes Licht der Welt erkannt.
Bring mir den härt’sten Fels auf Erden,
bring mir den hellsten Strahl,
bring mir den Quell des Lebens,
löse deine Qual.
Und er sucht den Quell des Lebens,
besessen von der Wissenschaft.
Doch die Suche ist vergebens,
weil Wissenschaft kein Leben schafft.
Nach langen Jahren des Studierens
liegt er nieder müd’ und krank,
als er seiner reinen Liebe
den Quell des Lebens hat erkannt.
Er steht nach Jahren wirrer Suche
dort, wo er sich aufgemacht,
„Oft schon wollt’ ich dich verfluchen, sieh,
habe mich dir mitgebracht“.
Die Alte lächelt, blickt zufrieden,
die Augen strahlen hell vor Glück:
„Geh, du findest Deinen Frieden
kehre ruhig nach Haus zurück!“
Bring mir den härt’sten Fels auf Erden,
bring mir den hellsten Strahl,
bring mir den Quell des Lebens,
löse deine Qual.
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Un amore non corrisposto
spinge il ragazzo nella foresta,
dove abita una vecchia strega,
trova presto la sua baita.
Se c’è un potente incantesimo d’amore,
farò qualunque cosa per averlo.
“Richiede prima tre prove”,
lei gli risponde.
Portami la roccia più dura della terra,
portami il raggio di luce più brillante,
portami la fonte della vita,
sciogli il tuo dolore.
Alla ricerca della roccia
il giovane si aggira per il paese,
ma non ne trova una che non possa
essere scheggiata dalla mano dell’uomo.
Dopo anni di ricerche affannose,
egli giaceva stanco e malato,
quando riconobbe nella sua incrollabile volontà,
lui stesso come la roccia più dura.
Alla ricerca della luce
si arrampica in silenziosa angoscia,
ma ogni speranza è frustrante,
egli non può prendere un raggio di sole.
Dopo anni di ardite arrampicate,
egli giaceva stanco e malato,
quando riconobbe dallo specchio i suoi occhi
come la luce più brillante del mondo.
Portami la roccia più dura della terra,
portami il raggio di luce più brillante,
portami la fonte della vita,
sciogli il tuo dolore.
E cerca la fonte della vita,
ossessionato dalla scienza.
Ma la ricerca è vana,
perché la scienza non può creare la vita.
Dopo lunghi anni di studio,
egli giaceva stanco e malato,
quando riconobbe il suo puro amore
come la fonte della vita.
Lui torna dopo anni di folle ricerca,
lì, dove lui cominciò,
“Ho voluto maledirti spesso, ecco,
io stesso mi sono portato qui”.
La donna sorride, lo sguardo soddisfatto,
i suoi occhi brillano di felicità:
“Vai, troverai la tua pace,
ritorna a casa con cuore tranquillo!”.
Portami la roccia più dura della terra,
portami il raggio di luce più brillante,
portami la fonte della vita,
sciogli il tuo dolore.
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