Die Mannschaft steht betreten am Deck. Keiner spricht.
In sanftes Rot getaucht ist das Meer, klar die Sicht.
Der Wind, er schweigt still, keine Brise sich rührt.
Mein Hals ist von Trauer wie zugeschnürt.
Da geht er hin, der Alte, jetzt holt ihn die See.
Die Bootsmannspfeifen zwitschern und so wahr ich hier steh’,
als die Flagge niedersinkt, bricht es aus uns heraus
uns wir brüllen unseren Schmerz in die Welt hinaus.
Ahoi, Kapitän!
Gute Reise! Mast- und Schotbruch, alter Hund! Lebe wohl!
Halte Kurs hart am Wind, mit vollen Segeln gen Ziel!
Habe stets ‘ne Hand breit Wasser unterm Kiel!
Ahoi, mein Kapitän! Auf Wiedersehen!
Er war ein harter Knochen und Fehler verzieh
er der Crew nur sehr selten, sich selbst aber nie.
Schonungslos exerziert, uns mit strenger Hand geführt,
unbarmherzig gedrillt, unseren Ehrgeiz geschürt.
Unnahbar und schweigsam, verschlossen und einsam,
was waren wir stolz, wenn er mal vorbeikam,
uns zeigte den Kram, wie man’s besser machen kann.
Uns ein Vorbild, ein Vater, der wichtigste Mann.
Ahoi, Kapitän!
Gute Reise! Mast- und Schotbruch, alter Hund! Lebe wohl!
Halte Kurs hart am Wind, mit vollen Segeln gen Ziel!
Habe stets ‘ne Hand breit Wasser unterm Kiel!
Ahoi, mein Kapitän! Auf Wiedersehen!
Dann und wann lief das Schiff in den Hafen ein
und uns allen war klar: Da wird niemand sein,
der auf ihn wartet, sich auf ihn freut.
Seine Heimat – die See und die Einsamkeit.
Des nächtens gab’ immer die Buddel Rum,
wenn er ganz allein – ohne Publikum.
Die Fragen, die Zweifel, die Rastlosigkeit
waren für kurze Zeit endlos weit.
Ahoi, Kapitän!
Gute Reise! Mast- und Schotbruch, alter Hund! Lebe wohl!
Halte Kurs hart am Wind, mit vollen Segeln gen Ziel!
Habe stets ‘ne Hand breit Wasser unterm Kiel!
Ahoi, mein Kapitän! Auf Wiedersehen!
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L‘equipaggio è sul ponte. Nessuno parla.
Immerso nel rosso morbido è il mare, libera la vista.
Il vento, lui tace, nessuna brezza si muove.
Il mio collo è stretto dal dolore.
Eccolo, il vecchio, ora il mare lo prende.
I fischietti dei marinai echeggiano com’è vero che sto qui,
quando la bandiera affonda, si stacca da noi
noi urliamo il nostro dolore al mondo.
Ahoy, capitano!
Buon viaggio! Buon vento[1], vecchio mascalzone! Addio!
Mantieni la rotta e risali il vento, a vele spiegate verso la meta!
Buon vento e mare calmo[2]!
Ahoy, mio capitano! Arrivederci!
Era un osso duro e perdonava gli errori
dell‘equipaggio raramente, e mai a sé stesso.
Allenati instancabilmente, ci ha guidato con mano severa,
spietatamente addestrati, alimentato la nostra ambizione.
Inavvicinabile e taciturno, riservato e solitario,
di ciò eravamo orgogliosi quando arrivò,
ci ha mostrato le cose al meglio delle sue possibilità.
Un modello, un padre, l‘uomo più importante.
Ahoy, capitano!
Buon viaggio! Buon vento, vecchio mascalzone! Addio!
Mantieni la rotta e risali il vento, a vele spiegate verso la meta!
Buon vento e mare calmo!
Ahoy, mio capitano! Arrivederci!
Ogni tanto la nave entrava nel porto
e tutti noi ci rendavamo conto: non ci sarà nessuno
che lo sta aspettando, che non vede l‘ora di vederlo.
La sua casa – il mare e la solitudine.
Di notte c‘era sempre la bottiglia di rum,
quando era tutto solo – senza pubblico.
Le domande, i dubbi, l‘irrequietezza
per un breve periodo erano infinite.
Ahoy, capitano!
Buon viaggio! Buon vento, vecchio mascalzone! Addio!
Mantieni la rotta e risali il vento, a vele spiegate verso la meta!
Buon vento e mare calmo!
Ahoy, mio capitano! Arrivederci!
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