Der junge Sigfrid – Testo originale e Traduzione

Der junge Sigfrid – Il giovane Sigfrid

Testo originale
Testo ©2000 Schandmaul
Traduzione
Traduzione ©2017 Silvia Masiero

Ein Knabe stand am Wegesrand
vorbei an ihm die Heerscharen.
In der Sonne blinken grell
die Schwerter, Panzer und Fanfaren.

Groß die Augen, auf der Mund,
zum Hals vor Sehnsucht schlägt das Herz.
„Wann nur, wann kommt meine Stunde?“
denkt er bei sich im tiefem Schmerz.

Er zieht hinaus, geht eigne Wege,
pilgert in die große Stadt.
Der Schmied sein Ziel: „Bau mir ein Schwert,
von dem die Welt zu reden hat!“

„Wovon denn, Knabe, willst du’s zahlen?“
fragt der Schmied und schaut ihn an.
„So lass mich Deine Kunst erlernen,
dass ich’s mir selber schmieden kann.“

Und der Hammer saust nieder und der Amboß erbebt.
Die Funken fliegen, aus der Asche erhebt
sich wie Phönix eine Heldengestalt.
Harrt aus, von dem Jüngling hört ihr schon bald!

Die Jahre ziehen ein ins Land,
der Knabe wird zum jungen Mann.
Längst stark der Arm, er führt den Hammer
besser als der Meister kann.

Er wagt es schließlich, baut sein Schwert
und wiegt es prüfend in der Hand.
„Ein gutes Schwert.“ Der Meister nickt.
So zieht er aus ins weite Land.

Und der Hammer saust nieder und der Amboß erbebt.
Die Funken fliegen, aus der Asche erhebt
sich wie Phönix eine Heldengestalt.
Harrt aus, von dem Jüngling hört ihr schon bald!

„Von dir wird man noch viel berichten.“
Spricht der Schmied, der Abschied naht.
Die Schreiber werden Lieder dichten –
Lobgesang der Heldentat.

Nase hoch mit festem Schritt –
das große Herz vom Fernweh wund
zieht er in die weite Welt,
„Bald schon, bald kommt deine Stunde…“

Und der Hammer saust nieder und der Amboß erbebt.
Die Funken fliegen, aus der Asche erhebt
sich wie Phönix eine Heldengestalt.
Harrt aus, von dem Jüngling hört ihr schon bald!

Un ragazzo sta in piedi sul bordo della strada
dopo di lui l’esercito.
Nel sole luccicano scintillanti
le spade, i carri armati e le trombe.

Grandi occhi, sulle labbra,
il cuore batte in gola per il desiderio.
“Solo quando, quando arriverà il mio momento?”
pensò tra se e se in un dolore profondo.

Esce, va per la sua strada,
pellegrino nella grande città.
Il fabbro è la sua meta: “Costruiscimi una spada,
di cui il mondo parlerà.”

“E quindi, ragazzo, come vorresti pagare?”
Chiese il fabbro guardandolo.
“Allora lascia che impari la tua arte,
così che la possa forgiare da solo.”

Il martello sibilava e l’incudine tremava.
Le scintille volavano, fuori dalla cenere salivano
come una fenice, un’eroica figura.
Resistete, presto sentirete parlare del giovane!

Nel paese gli anni passarono,
il ragazzo diventò un giovane uomo.
Finalmente il forte braccio, guida il martello
meglio del maestro.

Alla fine si azzarda a costruire la sua spada
e la pesa e la esamina nella mano.
“Una buona spada.” Il maestro disse.
Così lui partì per la vasta terra.

Il martello sibilava e l’incudine tremava.
Le scintille volavano, fuori dalla cenere salivano
come una fenice, un’eroica figura.
Resistete, presto sentirete parlare del giovane!

“Di te ci saranno molti racconti.”
disse il fabbro, all’avvicinarsi dell’addio.
I poeti scriveranno canzoni –
canti di lode di gesta eroiche.

Naso in alto e passo fermo –
Il cuore infiammato dalla voglia di viaggiare
Lo fa partire per il mondo,
“Molto presto, presto arriverà il tuo momento…”

Il martello sibilava e l’incudine tremava.
Le scintille volavano, fuori dalla cenere salivano
come una fenice, un’eroica figura.
Resistete, presto sentirete parlare del giovane!


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