Tritt ein – Testo originale e Traduzione

Tritt ein – Entra [1]

Testo originale
Testo ©2005 Saltatio Mortis
Traduzione
Traduzione ©2008 Daniele Benedetti

Der Herr trat in ein Heim
wollte dort die Tochter freien
Der Pakt war schnell gemacht
das Töchterlein rasch fortgebracht

Sein Schloss das war ihr Ziel
dort gibt es viel
Er gab ihr ein Gemach
Schlüssel für die Burg und sprach:

Tritt ein, und sei bereit
Bleib hier, für alle Zeit
Bleib mein, ich vertraue dir
Alles steht offen bis auf diese Tür
Tritt ein. Tritt ein. Tritt ein

Am Tag da geht er aus
lies sein Weib allein zuhause
Sie ging zur verbotenen Tür
nicht nachzusehen riet ihr Gespür

Doch da ein Schlüssel passt
und Neugier ist der Weiber Last
Schloss auf und war erschreckt
welch grausig Bild hat sie entdeckt

Tritt ein, und sei bereit
Bleib hier, für alle Zeit
Bleib mein, ich vertraue dir
Alles steht offen bis auf diese Tür
Tritt ein. Tritt ein. Tritt ein

Die Axt war scharf gewetzt
schon manches Weib von ihm zerfetzt
Gestank drang aus dem Raum
von ausgeträumten Lebenstraum

Im Raum da hingen sie
aufgehängt wie Schlachthausvieh
Vor Schreck ihr Leib erstarrt
wie angewurzelt sie verharrt

Der Herr kam heim und sah
das die Kammer offen war
Er sah sie dort im Blut
fluchte laut und sprach in Wut

Bei dir solls anders sein
doch nun wird dieser Raum dein Heim
Da starb sie im Gemach
als der Herr zur nächsten sprach:

Tritt ein, und sei bereit
Bleib hier, für alle Zeit
Bleib mein, ich vertraue dir
Alles steht offen bis auf diese Tür
Tritt ein

Il signore entrò in una casa
là voleva chiedere in sposa la figlia
Il patto fu presto fatto
portò via velocemente la piccola figlia

Il suo castello era la sua meta
là c’erano molte cose
Le diede una stanza
La chiave per la fortezza e disse:

Entra, e sii pronta
Rimani qui, per sempre
Rimani mia, mi fido di te
Tutto è aperto fino a questa porta
Entra. Entra. Entra

Un giorno lui uscì
lasciò sua moglie a casa da sola
Lei andò alla porta proibita
il suo fiuto le suggerì di non andare a guardare

Ma una chiave andava bene
e la curiosità è un fardello delle donne
Aprì ed era spaventata
quale atroce scena aveva scoperto

Entra, e sii pronta
Rimani qui, per sempre
Rimani mia, mi fido di te
Tutto è aperto fino a questa porta
Entra. Entra. Entra

L’ascia era molto affilata
già parecchie moglie ne erano state lacerate
Dalla stanza usciva un cattivo odore
di sogni di vita infranti

Pendevano lì nella stanza
appese come bestiame al mattatoio
Il suo corpo si irrigidì per lo spavento
rimase impalata come se avesse messo radici

Il signore tornò a casa e vide
che la camera era aperta
La vide là nel sangue
imprecò ad alta voce e parlò in preda all’ira

Con te doveva essere diverso
ma ora questa stanza diventerà la tua casa
Morì là nella stanza
quando il signore disse di nuovo:

Entra, e sii pronta
Rimani qui, per sempre
Rimani mia, mi fido di te
Tutto è aperto fino a questa porta
Entra

[1] La canzone è ispirata alla fiaba di Charles Perrault, “Barbablù”.

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