Loki
Testo ©2020 Saltatio Mortis
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Traduzione ©2020 Silvia Masiero
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Ich bin Vater des Wolfes
Ich bin Blutsbruder Odins
Ich bin Mörder des Bruders
Und werde Loki genannt
Ich bin gebunden an nackte Felsen
Durch Fesseln aus blutig’ Gedärm
Entrissen dem Leib meiner Kinder
Durch Zauber zu Ketten gemacht
Schlangengift blendet mein Auge
Skadis Fluch zerfrisst mein Gesicht
Ich bin gefangen auf ewig gebunden
Blinde Wut in ewiger Nacht
Ich sprenge die Ketten
Zerreiße die Fesseln
Ich bin die Freiheit
Nichts was mich hält
Ich schenke euch Feuer
Das Ende der Götter
Ich bin Loki
Ich verbrenne die Welt
Ich werde Heimdall im Zorn erschlagen
Wenn Gjallarhorn zur Schlacht laut erklingt
Ich werde Odin im Tode verhöhnen
Wenn der Wolf ihn gierig verschlingt
Ich werde tanzen, auf bleichen Knochen
Wenn der Bifröst zu Asche zerfällt
Wenn Heimdalls Auge für immer erblindet
Und Feuer den Himmel erhellt
Ich sprenge die Ketten
Zerreiße die Fesseln
Ich bin die Freiheit
Nichts was mich hält
Ich schenke euch Feuer
Das Ende der Götter
Ich bin Loki
Ich verbrenne die Welt
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Sono il padre del lupo
Sono il fratello di sangue di Odino
Sono l’assassino del fratello
E mi chiamano Loki
Sono legato alle rocce nude
Da catene di intestini sanguinanti
Sottratto al corpo dei miei figli
Trasformati in catene per magia
Il veleno di serpente mi acceca gli occhi
La maledizione di Skadi[1] mi sta divorando la faccia
Sono intrappolato per sempre legato
Rabbia cieca nella notte eterna
Spezzo le catene
Rompo i legami
Sono la libertà
Niente è ciò che mi trattiene
Vi regalo il fuoco
La fine degli dèi
Sono Loki
Brucio il mondo
Ucciderò Heimdall con rabbia
Quando Gjallarhorn[2] risuona forte durante la battaglia
Irriderò Odino nella morte
Quando il lupo lo divora avidamente
Ballerò su ossa pallide
Quando il Bifrǫst[3] si decompone in cenere
Quando l’occhio di Heimdall diventa cieco per sempre
E il fuoco illumina il cielo
Spezzo le catene
Rompo i legami
Sono la libertà
Niente è ciò che mi trattiene
Vi regalo il fuoco
La fine degli dèi
Sono Loki
Brucio il mondo
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[1] Skaði (talvolta anglicizzato in Skadi) è una figura della mitologia norrena è una gigantessa che venne accolta nella stirpe dei Vanir dopo aver sposato il dio Njörðr. Nella Lokasenna (“Disputa di Loki”, una delle poesie che compongono l’Edda poetica) Skaði lega sopra il capo di Loki un serpente velenoso che stilla costantemente veleno sul volto del dio.
[2] Il Gjallarhorn è, nella mitologia norrena, un oggetto posseduto dal dio Heimdall. Il suo nome significa “corno risonante”.
[3] Bifrǫst (o anche Bilrǫst) è, nella mitologia norrena, il ponte dell’arcobaleno, che unisce la terra alla dimora degli dèi, Ásgarðr.
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