Irgendwo in meinem Geiste – Testo originale e Traduzione

Irgendwo in meinem Geiste
Da qualche parte nella mia mente

Testo originale
Testo ©2007 Saltatio Mortis
Traduzione
Traduzione ©2007 Daniele Benedetti

Irgendwo in meinem Geiste
eine dunkle Kammer ist
Gut verschlossen und gehütet
von niemandem vermisst
es liegt Schnee in dieser Kammer
tobt mit dem Wintersturm
kein Licht und auch kein Feuer
erhellen dort den dunklen Turm

In diesem alten Turm gefangen
sitzt ein kleines nacktes Kind
friert und zittert ob der Kälte
ängstlich wie nur Kinder sind
ist verlassen und alleine
niemand hört auf sein Klagen
nicht mal der eigene Vater
wird nach dem Verbleiben fragen

Frag nicht nach meinen Sorgen
meine Nöte sind egal
niemand darf mein Leiden leben
niemand kennen meine Qual
frag nicht nach meinen Ängsten
frag niemals was geschah
als mein eignes Kind begraben
das ich niemals wieder sah
gib nicht auf

Wird an einem fernen Tage
jemand in die Kammer gehn
sieht das Kind und seine Leiden
wird sein Lebenslicht vergehn
wartet auf das Vaters Wort allein
der es einfach retten kann
doch der Wunsch zu seiner
reift zögerlich heran

Frag nicht nach meinen Sorgen
meine Nöte sind egal
niemand darf mein Leiden leben
niemand kennen meine Qual
frag nicht nach meinen Ängsten
frag niemals was geschah
als ich mein eigenes Kind begraben
das ich niemals wieder sah
gib nicht auf

Frag nicht nach meinen Sorgen
meine Nöte sind egal
niemand darf mein Leiden leben
niemand kennen meine Qual
frag nicht nach meinen Ängsten
frag niemals was geschah
als ich dein eigenes Kind begraben
das ich niemals wieder sah
gib nicht auf

Da qualche parte nella mia anima
c’è una camera oscura
Ben chiusa e protetta
di cui nessuno sente la mancanza
c’è la neve in questa camera
infuria la tempesta invernale
nessuna luce e nessun fuoco
rischiarano là la torre buia

Prigioniero in questa vecchia torre
siede un piccolo bambino nudo
congela e trema per il freddo
pauroso come sono solo i bambini
è solo e abbandonato
nessuno ascolta il suo lamento
nemmeno il suo stesso padre
domanderà della sua permanenza

Non chiedere della mia ansia
le mie difficoltà non sono importanti
nessuno può vivere il mio dolore
nessuno conosce il mio tormento
non chiedere elle mie paure
non chiedere mai cos’è successo
come ho seppellito il mio stesso bambino
che non ho mai più rivisto
non mollare

In un giorno lontano
qualcuno andrà nella camera
vedrà il bambino e il suo dolore
la sua luce esistenziale svanirà
aspetta solamente la parola del padre
che può salvarlo facilmente
ma il desiderio
matura con esitazione da sè

Non chiedere della mia ansia
le mie difficoltà non sono importanti
nessuno può vivere il mio dolore
nessuno conosce il mio tormento
non chiedere elle mie paure
non chiedere mai cos’è successo
come ho seppellito il mio stesso bambino
che non ho mai più rivisto
non mollare

Non chiedere della mia ansia
le mie difficoltà non sono importanti
nessuno può vivere il mio dolore
nessuno conosce il mio tormento
non chiedere elle mie paure
non chiedere mai cos’è successo
come ho seppellito il mio stesso bambino
che non ho mai più rivisto
non mollare

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