Ecce gratum – Testo originale e Traduzione

Ecce gratum – Ecco gradita [1]

Testo originale
Carmina Burana: “Ecce gratum et optatum” 143
Traduzione
Traduzione ©2008 Daniele Benedetti

Ecce gratum et optatum
ver reducit gaudia
purpuratum floret pratum
sol serenat omnia
iam iam cedant tristia!
estas redit nunc recedit
hiemis sevitia

Iam liquescit et descrescit
grando, nix et cetera
bruma fugit, et iam sugit
veris tellus ubera
illi mens est misera
qui nec vivit nec lascivit
sub estatis dextera!

Gloriantur et letantur
in melle dulcedinis
qui conantur, ut utantur
premio Cupidinis
simus iussu Cypridis gloriantes et letantes
pares esse Paridis!

Ecco gradita e desiderata
la primavera reca allegria
imporporato fiorisce il prato
rasserenato dal sole è il creato
va via, va via tristezza!
torna l’estate e recede
la crudezza dell’inverno

Già si sciolgono e dissolvono
grandine, neve e ghiaccio
la bruma fugge, e già sfugge
umori estivi della primavera
miseri sono quelli
che non vivono nè lasciviano
all’estiva carezza!

Esultanza e lietezza
in un miele di dolcezza
per chi brama avere
il premio di Cupido
dunque a Cipride obbediamo gloriosi e festosi
siamo pari a Paride!

[1] Il testo è quello di “Ecce gratum et optatum”, il carme 143 dei “Carmina Burana”.

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