Schwanenlied – Testo originale e Traduzione

Schwanenlied – Canto del cigno [1]

Testo originale
Clemens Brentano
Traduzione
Traduzione ©2013 Eugenio Sibona

Wenn die Augen brechen
Wenn die Lippen nicht mehr sprechen
Wenn das pochende Herz sich stillet
Und der warme Blutstrom nicht mehr quillet

O dann sinkt der Traum zum Spiegel nieder
Und ich hör der Engel Lieder wieder

Die das Leben mir vorüber trugen
Die so selig mit den Flügeln schlugen
Ans Geläut der keuschen Maiesglocken
Dass sie all die Vöglein in den Tempel locken

Die so süße wildentbrannte Psalmen sangen:
Daß die Liebe und die Lust so brünstig rangen
Bis das Leben war gefangen und empfangen
Bis die Blumen blühten
Bis die Früchte glühten
Und gereift zum Schoß der Erde fielen
Rund und bunt zum Spielen
Bis die goldnen Blätter an der Erde rauschten
Und die Wintersterne sinnend lauschten
Wo der stürmende Sämann hin sie säet
Daß ein neuer Frühling schön erstehet
Stille wirds, es glänzt der Schnee am Hügel
Und ich kühl im Silberreif den schwülen Flügel
Möcht ihn hin nach neuem Frühling zücken
Da erstarret mich ein kalt Entzücken

Es erfriert mein Herz, ein See voll Wonne
Auf ihm gleitet still der Mond und sanft die Sonne
Unter den sinnenden, denkenden, klugen Sternen
Schau ich mein Sternbild an in Himmelsfernen
Alle Leiden sind Freuden, alle Schmerzen scherzen
Und das ganze Leben singt aus meinem Herzen:

Süßer Tod, süßer Tod
Zwischen Morgen- und Abendrot

Alle Leiden sind Freuden, alle Schmerzen scherzen
Und das ganze Leben singt aus meinem Herzen

Die das Leben mir vorüber trugen
Die so selig mit den Flügeln schlugen
Ans Geläut der keuschen Maiesglocken
Dass sie all die Vöglein in den Tempel locken

Quando gli occhi si spezzano
Quando le labbra non possono più parlare
Quando il cuore palpitante non parla più
E non scaturisce più il caldo flusso di sangue

Allora il sogno affonda nello specchio
E io ascolto ancora il canto dell’angelo

Che la vita mi regge finito
Che così beato con le ali colpite
Risuonano le caste campane a maggio
E tutti gli uccellini allietano nei templi

Che cantavano così dolci salmi germanici brucianti:
Che l’amore e la gioia lottavano
Finchè la vita fu catturata e concepita
Finchè i fiori fiorirono
Finchè i frutti bruciarono
E afferra il grembo della terra
Rotondo e colorato dalle rappresentazioni
Finchè le foglie dorate frusciano sulla terra
E le stelle invernali stanno in ascolto
Dove il seminatore di tempesta getta un seme
Che una nuova primavera già si aggiudica
Viene la calma, risplende la neve sul colle
E io raffreddo la plumbea corrente nella brina argentea
Che gli vuole brandire verso una nuova primavera
Allora mi gela un freddo entusiasmo

Mi congela il cuore, un mare pieno di letizia
Su di lui scorre calma la luna e splende il mare
Sotto le pensanti, sagge stelle
Guardo la mia costellazione in un cielo lontano
Tutti i mali sono amici, tutti i dolori sembrano scherzi
E tutta la vita canta del mio cuore

Dolce Morte, Dolce Morte
Tra mattino e tramonto

Tutti i mali sono amici, tutti i dolori sembrano scherzi
E tutta la vita canta del mio cuore

Che la vita mi regge finito
Che così beato con le ali colpite
Risuonano le caste campane a maggio
E tutti gli uccellini allietano nei templi

[1] Il testo della canzone è una poesia di Clemens Brentano.

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