Die Beschwörung – L’evocazione [1]
Heinrich Heine |
Traduzione ©2011 Daniele Benedetti |
Der junge Franziskaner sitzt
Einsam in der Klosterzelle
Er liest im alten Zauberbuch
Genannt der Zwang der Hölle
Und als die Mitternachtstunde schlug
Da konnt er nicht länger sich halten
Mit bleichen Lippen ruft er an
Die Unterweltsgewalten
“Ihr Geister! holt mir aus dem Grab
Die Leiche der schönsten Frauen
Belebt sie mir für diese Nacht
Ich will mich dran erbauen.”
Er spricht das grause Beschwörungswort
Da wird sein Wunsch erfüllet
Die arme verstorbene Schönheit kommt
In weißen Laken gehüllet
Ihr Blick ist traurig. Aus kalter Brust
Die schmerzlichen Seufzer steigen
Die Tote setzt sich zu dem Mönch
Sie schauen sich an und schweigen |
Il giovane francescano sta seduto
Da solo nella cella del convento
Legge nel vecchio libro di magia
Chiamato Höllenzwang [2]
E quando scocca la mezzanotte
Non può trattenersi più a lungo
Con labbra pallide chiama
Le forze degli inferi
“Oh spiriti! prendetemi dalla tomba
Il cadavere della più bella tra le donne
Animatela per me stanotte
Mi ci voglio elevare.”
Pronuncia la terribile formula evocativa
Il suo desiderio viene esaudito
La povera bellezza morta giunge
Avvolta in lenzuola bianche
Il suo sguardo è triste. Dal freddo petto
Giungono sospiri di dolore
La morta si siede accanto al monaco
Si guardano e restano in silenzio |
[1] Il testo della canzone è una poesia di Heinrich Heine.
[2] Erano definti “Höllenzwang” molti libri di magia, per evidenziare il fatto che, attraverso gli incantesimi in essi contenuti, era appunto possibile controllare e costringere (in Tedesco “zwingen”) demoni e forze infernali (“Hölle è il termine tedesco che indica l’inferno).
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