Thou mighty gulf, insatiate cormorant
Deride me not, thought I seem petulant
To fall into thy chops. Let others pray
For ever their fair poems flourish may
Far worthier lines in silence of thy state
Do sleep securely free from love or hate
From which this living never can be exempt
But whilst it breathes
will hate and fury tempt
But as for me, hungry oblivion
Devour me quick, accept my orison
My earnest prayers
Which do importune thee
With gloomy shade of thy still empery
To vail both me and my poesy
Then close his eyes
with thy all-dimming hand
Which not right glorious
actions can withstand
Peace, hateful tongues
I now in silence pace
Unless some hound
do wake me from my place
I with this sharp, yet well meant poesy
Will sleep secure, right free from injury
Of cankered hate, or rankest villainy |
Tu potente voracità, insaziabile cormorano
Non deridermi, sebbene sembro petulante
Per cadere nelle tue mascelle. Lascia che gli altri preghino
Che i loro amabili poemi possano vivere per sempre
Versi di gran lunga più degni nel silenzio del tuo stato
Dormono al sicuro, liberi dall’amore o dall’odio
Da cui questa vita non può mai essere esentata
Ma mentre respira
sarà indotta in odio e furia
Ma come per me, il famelico oblio
Mi divora in fretta, accetta la mia orazione
Le mie più ardenti preghiere
Che ti importunano
Con l’oscura ombra della tua silenziosa sovranità
Per inchinarsi a me e alla mia poesia
Poi chiude i suoi occhi
con la tua mano che offusca sempre
Che non può opporsi
a giustte e gloriose azioni
Pace, odiose lingue
Adesso nella pace del silenzio
Senza qualche spregevole cane
mi sveglio dal mio posto
Con questa tagliente, eppure ben intesa poesia
Dormirò sicuro, libero dal male
Dell’odio velenoso, o della più volgare infamia |
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