Palästinalied – Canto della Palestina [1]
Walther von der Vogelweide
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Traduzione ©2007 Daniele Benedetti |
Alverst lebe ich mir werde
Sit min svendig ovge siht
Daz reine lant vnde ovch die erde
Der man so vil eren giht
Es ist geschehen des ich ie bat
Ich bin komen an die stat
Da got menschlichen trat
Schoeniv lant rich vnde here
Swaz ich der noch han gesehen
So bist dvs aller ere
Waz ist wunders hie geschehen
Das ein magt ein kint gebar
Here vber aller engel schar
Waz das niht ein wunder gar
Hie lies er sich reine tovfen
Daz der mensche reine si
Do lies er sich hie verkovfen
Daz wir eigen wurden fri
Anders weren wir verlorn
Wol dir sper kriuce vnde dorn
Wie dir ze den ist din zorn
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Adesso la mia vita è degna di essere vissuta
Da quando i miei occhi di peccatore hanno visto
Il Paese puro e anche la terra
Che sono così onorati
Ciò è accaduto come l’ho voluto
Sono venuto nella città
Dove Dio si è fatto uomo
Belle terre, ricche e nobili
Come ancora non avevo mai visto
Il più alto onore è per te
Che meraviglia è avvenuta qui
Una vergine ha partorito un bambino
Per regnare su schiere di angeli
Non è un miracolo?
Qui lui, puro di per sè, è stato battezzato
Affinché gli uomini diventassero puri
Tradito e venduto qui
Affinché noi fossimo liberi
Altrimenti saremmo persi
A noi lance, croci e corone di spine portano la salvezza
Mentre tu, pagano, le odii
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[1] Il testo è un estratto di “Palästinalied”, poema in 13 strofe scritto nel 1217 dal poeta medievale tedesco Walther von der Vogelweide e si riferisce alle Crociate.
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