Epistel 23 – Testo originale e Traduzione

Epistel 23 – Epistola 23 [1]

Testo originale
Carl Michael Bellman
Traduzione
Traduzione ©2014 Daniele Benedetti

Ach, meine Mutter, sag, wer sandte
Dich just in des Vaters Bett?
Wo meines Lebens Funken er anbrannte
Ah, das war nicht nett

Trunken hier schwanke ich
All das dank ich deiner Liebesglut
Für dein Vergnügen bei ihm zu liegen
Klopfet nun mein Blut

Was gabst du, dass ich bin
Dich der Liebe hin?

Fluch eurer Kammer, Fluch auch dem Holze
Daraus dein Brautbett ward
Fluch deinen Augen, dem Jungfernstolze
Der dich so genarrt

Fluch jenen Stunden, da sich gebunden
Hier in Lust dein Sinn
Spreiztest die Beine, als, matt vom Weine
Ins Bett sankst hin

Oder war’s eine Bank
Wo mein Bild gelang?

Ach, treue Lieb, ich hass und verachte
Pfui Vater, Mutter du
Lieg ich doch nun im Rinnstein und betrachte
Meine alten Schuh‘

Pfui, was für Klumpen, Rock nur noch Lumpen
Hemd ist schwarz wie Ruß
Sie, die Perücke, fast nur noch Stücke
Sieh den krummen Fuß

Ekel steigt jetzt herauf
Kommt und helft mir auf

Ah, madre, di’, chi ti ha mandato
Proprio nel letto del padre?
Dove ha acceso le scintille della mia vita
Ah, questo non è stato carino

Ubriaco, qui barcollo
Per tutto questo ringrazio il vostro ardore d’amore
Per il tuo piacere di giacere con lui
Pulsa ora il mio sangue

Perché ti sei abbandonata all’amore
Che sono io?

Maledico la vostra camera, maledico anche il legno
Di cui era fatto il tuo letto nuziale
Maledico i tuoi occhi, il tuo orgoglio di vergine
Che ti ha ingannato così

Maledico quell’ora, in cui qui
I tuoi sensi si sono uniti alla voglia
Hai allargato le gambe, come, debole per il vino
Ti sei accasciata sul letto

O era una panca
Dove è riuscita la mia immagine?

Ah, amore devoto, lo odio e lo disprezzo
Puah padre, tu madre
Ma ora sono disteso nel canale di scolo e osservo
Le mie vecchie scarpe

Puah, che gonfiore, la giacca ancora solo stracci
La camicia è nera come fuliggine
Lei, la parrucca, quasi ancora solo pezzi
Guarda il piede storto

Adesso la nausea sale
Venite e aiutatemi ad alzarmi

[1] Il testo della canzone è una poesia di Carl Michael Bellman.

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