Des Sängers Fluch – La maledizione del bardo[1]
![]() Testo ©2008 Equilibrium |
![]() Traduzione ©2014 Walter Biava |
Düster die Zeiten, geknechtet das Land, Und so zogen die Jahre dahin, “Zeig mir zu spielen, lehr mich deine Kunst”, Und so zogen die Lieder ins Land. Und so galt es zu spielen vor eisigem Thron. Da schlug er die Saiten so voll wie noch nie, So wagten sie spielen vor eisigem Thron Zornig führt nieder der eifersüchtig’ Stahl, “Weh dir, du Mörder, du Fluch des Sängertums! Der Alte hats gerufen, ein jeder hats gehört, |
I tempi bui, la terra sottomessa, E così passarono gli anni, “Mostrami come si suona, insegnami la tua arte”, E così la melodia passò nella terra. E poi si trattò di suonare di fronte ad un trono gelido. Allora lui colpì le corde bene come non mai, Così loro osarono suonare di fronte al trono gelido Pieno di rabbia e gelosia l’acciaio cade, “Guai a te, tu assassino, maledizione del bardo! Il vecchio lo ha gridato, ognuno lo ha sentito, |
[1]Il brano è una interpretazione dell’omonima ballata scritta da Ludwig Uhland nel 1814
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