Oh, all’ die Leiber – jung und wunderschön.
Wie sie sich in Reih’ und Glied
In purem Schwachsinn drehen.
Sich wiegen im Takt, Tänzelnd auf dem Pfad,
Selbstversunken, stumm und leer,
Geister im eig’nen Grab.
Und du, mein Kind, hast das schönste Angesicht,
Von allen geliebt, nur von mir leider nicht.
Ich kann direkt in deine Hülle sehen!
Du bist so schrecklich leer,
Von Würde keine Spur,
Ein Leben ohne Wert,
Ein Fehlschlag der Natur.
Doch keine Angst, mein Kind,
Ich geb’ dir einen Sinn,
Küsse dich auf die Stirn,
Taufe dich mit Benzin!
Bohre Löcher ganz tief hinein,
Fülle die Leere in deinem Sein.
Spicke das Fleisch mit Brennmaterial,
Trage den Körper runter ins Tal.
Und dann zünde ich dich an,
Lass die Nacht hell erblühen.
Die Schreie verwehen
Und der Tod tritt heran,
Deine Reste verglühen.
Und bis der Tag anbricht,
Sei mein Totenlicht,
Das mein Herz erhellt
Und leise zu mir spricht.
Sag mir die Wahrheit,
Vom Tode dir geschenkt,
Als du im Feuer warst,
Nackt und benzingetränkt.
Ja!
Sei mein Licht!
Erhelle meinen Geist,
Führ mich Heim!
Diese Welt ohne Sinn,
Kann nicht die Antwort sein.
Und der neue Tag bricht an,
Vertreibt, was in der Nacht begann.
Alles vergeht im Morgenlicht,
Keine Stimme mehr, die zu mir spricht.
Zum Glück gibt es mehr Leiber,
Jung und wunderschön.
Wie sie sich in Reih’ und Glied
In purem Schwachsinn drehen.
Sich wiegen im Takt, Tänzelnd auf dem Pfad,
Selbstversunken, stumm und leer,
Geister im eig’nen Grab.
Und du, mein Kind, hast das schönste Angesicht,
Von allen geliebt, nur von mir leider nicht.
Sei mein Totenlicht!
Mein Totenlicht!
Sei mein!
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Oh, tutti questi corpi – giovani e meravigliosi.
Come si sono messi in riga
si girano come dei completi idioti.
Dondolano a tempo, danzando sul sentiero,
assorti in loro stessi, muti e vuoti,
spiriti nella loro stessa tomba.
E tu, piccolo mio, hai il volto più bello,
amato da tutti, ma sfortunatamente non da me.
Io riesco a vedere direttamente nelle tue spoglie mortali!
Tu sei così spaventosamente vuoto,
nessuna traccia di dignità,
una vita senza valore,
un insuccesso della natura.
Ma niente paura, piccolo mio,
do un significato (alla tua vita)
ti bacio sulla fronte
e ti battezzo con la benzina!
Faccio dei buchi in profondità,
riempio il vuoto del tuo essere
infarcisco la carne con del combustibile,
porto il corpo giù nella valle.
E poi ti accendo,
lascio che la notte sbocci luminosa.
Le grida si disperdono
e la morte si avvicina,
i tuoi avanzi si spengono.
E finché non comincia il giorno,
sii il mio lumino,
che illumina il mio cuore,
e che mi parla con tono lieve.
Dimmi la verità,
che ti è stata regalata dalla morte,
mentre eri a fuoco,
nudo ed imbevuto di benzina.
Sì!
Sii il mio lumino!
Illumina il mio spirito,
conducimi verso casa!
Questo mondo senza senso,
non può essere la risposta.
E comincia un nuovo giorno,
manda via, ciò che cominciò di notte.
Tutto passa con la luce del giorno,
non c’è più nessuna voce, che mi parla.
Per fortuna ci sono altri corpi,
giovani e meravigliosi.
Come si sono messi in riga
si girano come dei completi idioti.
Dondolano a tempo, danzando sul sentiero,
assorti in loro stessi, muti e vuoti,
spiriti nella loro stessa tomba.
E tu, piccolo mio, hai il volto più bello,
amato da tutti, ma sfortunatamente non da me.
Sii il mio lumino!
Il mio lumino!
Sii mio!
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