Sei Fleich und Fleisch sei tot – Testo originale e Traduzione

Sei Fleich und Fleisch sei tot
Sii carne e la carne sia morta

Testo originale
Testo ©2008 Eisregen
Traduzione
Traduzione ©2009 Daniele Benedetti

Hörst´s Fallbeil säuseln
Schwingt sein Liedlein
Wart, nicht mehr lange
Ehe Stahl den Hals bestreicht

Wertlos, vom Wind vertrieben
Einer von vielen
Dem Schwarm entrissen
Der Zeit im Traum entrückt

Bar sind die Knochen
Dreh´n sich einsam
Zwei Dutzend Zähne noch
Fleischlos ruhend sanft

Fallbeil tanzt unten
Schnitzt sein Signum
Streicht tief und tiefer
Trennt Kopf vom lebend Rest

Lass Blut reich fließen
Nahrhaft, quellrein
Spritzt eilig Muster
Ehe Herzens Kraftwerk blind versagt

Wo Blut sich absetzt
Fein zerrieben
Muskeln einst Blendwerk
Nichts geblieben
Außer der Knochen mahnend Thron

Quietschend verendet
So bar zur Nacht hin
Auf den Fleischsack
Der, seelenlos, dem Tier entsagt

Schön ist er nicht
Dein bleicher Leichnam
So blass und kraftlos
Die einstmals zierend weiße Haut

Doch selbst im Leben
Schön war´n die anderen
Die dich anstarrten
Höchstens den Dreck an dir abrieben

Sei Fleisch und Fleisch sei tot
Sei froh, dass du entsagtest jenem
Was nichts dir gab, nie geben konnte
Bis auf den Rest, der unterging…

Ascolta sussurrare la ghigliottina
Oscilla la sua canzoncina
Aspetta, non più a lungo
Prima che l’acciaio tinga il collo

Senza valore, cacciato dal vento
Uno di tanti
Strappato allo sciame
Il tempo allontanato in sogno

Le ossa sono nude
Si girano solitarie
Ancora due dozzine di denti
Senza carne a riposo dolcemente

La ghigliottina balla sotto
Scolpisce il suo segno
Colpisce profondamente e più profondamente
Separa la testa dal resto vivente

Lascia il sangue scorrere riccamente
Nutriente, puro come alla fonte
Schizza frettolosamente il modello
Prima che il meccanismo del cuore si inceppi ciecamente

Dove si deposita il sangue
Finemente tritati
Muscoli un tempo abbaglianti
Non è rimasto niente
Tranne l’osso che ammonisce il trono

Stridento muore
Così puro nella notte
Sul sacco di carne
Quello, senz’anima, a cui l’animale rinuncia

Non è bella
La tua salma pallida
Così pallida e debole
La pelle pianca che un tempo ti ornava

Ma perfino in vita
Belli erano gli altri
Che ti fissavano
Tutt’al più hanno cancellato da te la sporcizia

Sii carne e la carne sia morta
Sii contento, che hai rinunciato a quello
Ciò che non ti ha dato niente, non potrebbe dartelo mai
Fino al resto, che è tramontato…

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