Panzerschokolade – Testo originale e Traduzione

Panzerschokolade[1]

Testo originale
Testo ©2015 Eisregen
Traduzione
Traduzione ©2015 Walter Biava

Ganz allein im Feindesland,
Jeden Tag nur Krieg und Tod.
Doch etwas nimmt mir meine Angst
und lindert meine Not.
Sie ist so lecker,
so schön silbern verpackt.
Hab noch genug davon,
ich lieb es, wie sie knackt.

So weit entfernt vom Heimatland,
vieleicht kehr ich nie zurück.
So fress ich noch ein Stück Panzerschokolade.

Schmilzt in der Hand
und mein Gehirn lässt im Morast die Blumen blühn
ich brauche noch ein Stück Panzerschokolade.

Hmm, nam, nam, nam.

Tanze nackt im Feindesland,
beschmiere mich mit Blut und Kot.
In der Hand den eigenen Schwanz,
die Schoki ist mein Brot.
Kann nicht mehr scheißen,
ein paar Wochen schon.
Das ist mir ganz egal.
Die Schoki ist mein Lohn.

So weit entfernt vom Heimatland,
vieleicht kehr ich nie zurück.
So fress ich noch ein Stück Panzerschokolade.

Schmilzt in der Hand
und mein Gehirn lässt im Morast die Blumen blühn
ich brauche noch ein Stück Panzerschokolade.

Hmm, nam, nam, nam.

“Da wirst du operiert,
mit Scheiße eingeschmiert.
Da schreist du au, au, au,
du alte Sau!”

So weit entfernt vom Heimatland,
vieleicht kehr ich nie zurück.
So fress ich noch ein Stück Panzerschokolade.

Schmilzt in der Hand
und mein Gehirn lässt im Morast die Blumen blühn
ich brauche nur ein Stück Panzerschokolade.

Tutto solo nella terra del nemico,
ogni giorno solo guerra e morte.
Ma qualcosa mi porta via la mia paura
ed allevia la mia miseria.
Essa è così gustosa,
così bella impacchettata d’argento.
Non ne ho ancora abbastanza,
io adoro, come si spezza.

Allontanato così tanto dalla terra natia,
forse non mi rivolgo più indietro.
Così io divoro ancora un pezzo di Panzerschokolade.

Si scioglie in mano
ed il mio cervello permette ai fiori di fiorire nella palude
io necessito ancora di un pezzo di Panzerschokolade.

Hmm, gnam, gnam, gnam.

Ballo nudo nella terra del nemico,
mi ungo con il sangue e gli escrementi.
In mano la propria coda,
la cioccolata è il mio pane.
Non riesco più a cagare,
già da un paio di settimane.
Per me è uguale.
La cioccolata è la mia paga.

Allontanato così tanto dalla terra natia,
forse non mi rivolgo più indietro.
Così io divoro ancora un pezzo di Panzerschokolade.

Si scioglie in mano
ed il mio cervello permette ai fiori di fiorire nella palude
io necessito ancora di un pezzo di Panzerschokolade.

Hmm, gnam, gnam, gnam.

“Allora tu verrai operato,
ingrassato per via della merda.
Quindi tu gridi au, au, au,
tu vecchio porco!”

Allontanato così tanto dalla terra natia,
forse non mi rivolgo più indietro.
Così io divoro ancora un pezzo di Panzerschokolade.

Si scioglie in mano
ed il mio cervello permette ai fiori di fiorire nella palude
io necessito ancora di un pezzo di Panzerschokolade.


[1] Per “Panzerschokolade” si intende la tavoletta di cioccolata riempita di metanfetamina che veniva data ai soldati tedeschi come stimolante durante la seconda guerra mondiale.

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