Mutter schneidet – Testo originale e Traduzione

Mutter schneidet – La mamma taglia

Testo originale
Testo ©2020 Eisregen
Traduzione
Traduzione ©2020 Walter Biava

Meine Mutter schneidet Speck,
Schneidet mir den Vater weg.
Steck ihm das Messer in den Leib,
So dass er nicht um Hilfe schreit.

Der Vater geht, die Mutter bleibt,
Vater ist still, doch Mutter schreit.
Tobt wie ein Tier durchs dunkle Haus
Und brüllt die Seele aus sich raus.

Als sie dann seine Knochen bricht,
Erkenn ich meine Mutter nicht.
Etwas Fremdes ohne Sinn
Steckt nun in der Mutter drin.

Meine Mutter schließt den Mund
Und beißt sich den Kiefer wund.
Das Fleisch so zäh, ganz hart und fest,
So das es sich nicht kauen lässt.

Schnipp, schnapp.

Und draußen geht die Sonne unter,
Fällt wie ein Stern vom Firnament.
Der Nachtwind lindert meine Qualen,
Löscht Feuer, das im Herzen brennt.
Die Welt zerbricht, bis nichts mehr leidet
Und Mutter schneidet…
Schnipp, schnapp.
Stück für Stück.
Schnipp, schnapp.
Kein zurück.
Auf Geschrei folgt ew’ge Ruh,
Ich schau der Welt beim Sterben zu.

Meine Mutter schaut mich an,
Fragt, ob ich es ertragen kann.
Ich weiß es nicht und senk den Blick
Und Mutter schneidet noch ein Stück.

Vater ist fort, sein Leib zerfällt
Und still wird es in unser Welt.
Den Feind hat Mutter stumm gemacht,
Kann endlich schlafen in der Nacht.

Schnipp, schnapp.

Kein Besuch mehr, keine Tränen,
Kein Männerschweiß, kein leises Stöhnen.
Die Welt wird besser, ganz gewiß,
Sobald das Blut getrocknet ist.

Vater, machs gut, ich spuck auf dich
Und als dein letzter Knochen bricht,
Schenk ich dir einen harten Tritt,
Den nimmst du in die Hölle mit.

Und draußen geht die Sonne unter,
Fällt wie ein Stern vom Firnament.
Der Nachtwind lindert meine Qualen,
Löscht Feuer, das im Herzen brennt.
Die Welt zerbricht, bis nichts mehr leidet
Und Mutter schneidet…
Schnipp, schnapp.
Stück für Stück.
Schnipp, schnapp.
Kein zurück.
Auf Geschrei folgt ew’ge Ruh,
Ich schau der Welt beim Sterben zu.

Mia mamma taglia lo speck,
mi taglia via il papà.[1]
gli pianta il coltello nel corpo,
in modo che non gridi aiuto.

Il papà va, la mamma rimane,
papà è silenzioso, ma la mamma grida.
Si infuria come un animale nella casa buia
e la sua anima urla esasperata.

Mentre poi spezza le sue ossa,
io non riconosco più mia mamma.
Qualcosa di sconosciuto, senza senso,
adesso è dentro la mamma.

Mia mamma chiude la bocca
e morde duramente, a mascella chiusa.
La carne così dura, resistente e robusta,
così tanto che non si lascia masticare.

Zac, zac.

E fuori cala il sole,
cade come una stella del firmamento.
Il vento notturno mitiga i miei tormenti,
spegne il fuoco, che brucia nel cuore.
Il mondo si spezza, finché più niente soffre[2]
e la mamma taglia…
Zac, zac.
Pezzo per pezzo.
Zac, zac.
Nessun ritorno.
Dopo le urla segue un silenzio eterno,
guardo il mondo morire.

Mia mamma mi guarda,
chiede, se posso tenerlo.
Io non so ed abbasso lo sguardo
e la mamma taglia ancora un pezzo.

Papà è via, il suo corpo diviso,
ed il nostro mondo diventa silenzioso.
La mamma ha zittito il nemico,
può finalmente dormire di notte.

Zac, zac.

Niente più ospiti, niente lacrime,
niente sudore di uomo, niente lieve gemiti.
Il mondo migliorerà, sicuramente,
non appena il sangue è essiccato.

Addio, papà, io ti sputo addosso
e mentre il tuo ultimo osso si spezza,
io ti regalo un forte calcio,
che ti porti all’inferno.

E fuori cala il sole,
cade come una stella del firmamento.
Il vento notturno mitiga i miei tormenti,
spegne il fuoco, che brucia nel cuore.
Il mondo si spezza, finché più niente soffre
e la mamma taglia…
Zac, zac.
Pezzo per pezzo.
Zac, zac.
Nessun ritorno.
Dopo le urla segue un silenzio eterno,
guardo il mondo morire.

[1] Nel brano è inteso in senso letterale, ma si può intendere anche in modo più generico come il fatto che la mamma ha tolto la figura del padre al figlio.

[2] In questo caso il mondo che si spezza è il punto di vista soggettivo del bambino; sconvolto dalla situazione non percepisce più alcuna emozione.

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