Das Gefängnis ist sinnigerweise in einem New Yorker Mietshaus untergebracht.
Es ist ziemlich dreckig. Wer den Gang hinunter will, muss durch herunterfallende Hummerkrabben waten.
Shoko Asahara von Aum Shinrikyo ist hier, er ist aber schon sehr alt und klapprig. Und: Tony Curtis, der bei den Wärtern recht beliebt ist, weil er seine Exkremente immer ordentlich festklopft.
Er kommt und geht, wie und wann er will, schmuggelt sich nach draussen, in die Nachbarwohnung, die neue Mieter hat. Niemand ist da …
Er geht durch eine lange Zimmerflucht, links sind immer wieder Türen ins Treppenhaus, am Ende ist die Küche. Er entwendet aus einer Handtasche, die dort auf einem Hocker steht, ein paar Kreditkarten und einige kleinere Dollarnoten, auch von hier führt eine Tür ins hintere Treppenhaus, unten, an der Tür nach draussen, kommt ihm die Mieterin entgegen:
“Ah! Sind Sie Robert Fuzzo?” – “Nein, aber Robert kommt gleich.”
– Und weg.
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Naturalmente la prigione è alloggiata in una casa in affitto a New York.
Essa è piuttosto sporca. Chiunque voglia andare di sotto, deve guadare fra le cadute dei granchi.
Shoko Asahara[1] di Aum Shinrikyo[2] è qui, ma è anche già molto vecchio e malandato. E: Tony Curtis[3], che è giustamente gradito dal custode, perché lui rende sempre in modo coerente ed ordinato i suoi escrementi.
Lui va e viene, come e quando vuole, esce fuori di nascosto, nell’abitazione del vicino, che ha il nuovo inquilino, non c’è nessuno lì…
Lui va per mezzo di una lunga fuga di stanze, a sinistra ci sono sempre le porte (che danno verso) la tromba delle scale, alla fine c’è la chiesa. Lui ruba da una tasca, lì dove giace sopra uno sgabello, un paio di carte di credito e banconote di piccolo taglio, anche da qui una porta conduce nella tromba delle scale interna, sotto, alla porta esterna, viene contrastato da un’inquilina:
“Ah! Lei è Robert Fuzzo?” – “No, ma Robert verrà”
– E via.
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