Neun Arme / Die Nacht – Nove braccia / La notte [1]

Testo ©2005 Einstürzende Neubauten
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Traduzione ©2018 Walter Biava
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Eigentlich
hatte ich
neun Arme
vertrocknet
im Sonnenlicht
eigentlich
war’n Beine
wie Tentakeln
verkümmert
im Tageslicht
(Die Nacht)
Die Nacht hat schwarze Ränder
Lenin schaut hinaus
Ein Hund verkriecht sich unter dem Bett
und neben dem Grammofon
Am Haken der Gehenkte
bekommt 1000 Nadelstiche
von einem gemütlichen Vollmondgesicht
Was kümmert´s ihn?
Was kümmert ihn das noch?
Vom Balken hängt das nächste Opfer
Korsage und rote Strümpfe
gespreizt, empfängnisbereit
Draußen warten die Voyeure
frühe Paparazzi
Wer hat hier das sagen?
Wer hat die Hand im Spiel?
eigentlich
will ich in die Nacht
will meine
Fangarme
zurück
zurück!
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Davvero
avevo
nove braccia
rinsecchite
dalla luce del sole
Davvero
Le gambe erano
come tentacoli
atrofizzati
alla luce del giorno
(La notte)
La notte ha bordi neri
Lenin guarda fuori
un cane si rintana sotto il letto
e vicino al grammofono
al gancio dell’impiccato
riceve 1000 punture
da un’accogliente faccia di luna piena
Cosa gli importa?
Cosa gli importa ancora?
Sulla trave è appesa la prossima vittima
un corpino e delle calze rosse
aperte, pronte al concepimento
Fuori aspettano i guardoni
paparazzi mattutini
Chi è il responsabile qui?
Chi ha le mani in pasta?
davvero
voglio nella notte
rivoglio
i miei tentacoli
indietro!
indietro!
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[1] Le prime due e le ultime due strofe fanno parte di Neun Arme, brano precedentemente rilasciato nel 1983.
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