Das Leinen nass, im Sturm benetzt
Die Leder brüchig, Stahl abgewetzt
Eins mit dem Wind, der trug uns hin
Der Blick getrübt, das Fleisch verletzt
Immer weiter bis zum Rand der Welt,
durch Kiefernschwingen in Fahrt versetzt
Trug uns dahin, trug uns dahin
Ungezähmt, aufrecht stehend
Männer, die durch Flammen gehen
In goldenen Hallen wiedersehn
Unbesiegt, niemals kniend
Immer mit den Winden ziehen
Denn die Kälte, das sind wir
Windmal!
Die Herzen härter als der Fels
Windmal!
Wie auch immer Njörds Atem fällt
Windmal!
Blut und Blässe hinter uns
Windmal!
Und aus dem Flüstern wurde Sturm
Ungezähmt, aufrecht stehend
Männer, die den Drachen zähmen
In goldenen Hallen wiedersehn
Unbesiegt, niemals kniend
Immer mit den Winden ziehen
Denn die Nebel, das sind wir
Denn die Kälte, das sind wir
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Le corde bagnate, inzuppate dalla tempesta
La pelle fragile, l’acciaio logorato
Tutt’uno col vento, che ci ha portato lì
La vista offuscata, la carne ferita
Sempre avanti, fino ai confini del mondo
sospinti dall’oscillare dei pini
Ci ha portato lì, ci ha portato lì
Indomabili, ritti in piedi,
(siamo) uomini, che avanzano fra le fiamme
per rivedersi nella sala dorata
Imbattuti, mai messi in ginocchio,
ci muoviamo sempre coi venti
poiché noi siamo il freddo
Windmal!
I cuori più duri della roccia
Windmal!
Indipendentemente da come cade il respiro di Njörd[1]
Windmal!
Dietro di noi sangue e pallore
Windmal!
E dal sussurrio si è generata la tempesta
Indomabili, ritti in piedi,
(siamo) uomini, che avanzano fra le fiamme
per rivedersi nella sala dorata
Imbattuti, mai messi in ginocchio,
ci muoviamo sempre coi venti
poiché noi siamo la nebbia
Poiché noi siamo il freddo
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