Skalde – Testo originale e Traduzione

Skalde – Scaldo[1]

Testo originale
Testo ©2019 Blakylle
Traduzione
Traduzione ©2024 Walter Biava

Erzähle uns von aschgrauen Tagen,
als Wiedergänger zogen durch das Land
Erzähle uns von herrschenden Hünen,
die ihr Schicksal fanden im Morast

Singe uns die Verse,
als wäre Wodan selbst zu Gast
Im Schein der Flammen,
zwischen krachend Krug und weißen Rauch

Erzähle uns von streitenden Bergen,
walzend auf dem Grund der Riesenmark
Erzähle uns von donnernden Hufen,
schallend über Ebenen aus Eis

Skalde! Sing deine Lieder!
Weck die Toten wieder auf!
Skalde! Sing deine Lieder!
Wie es ist der alte Brauch!

Skalde! Sing deine Lieder!
Weck die Toten wieder auf!
Skalde! Sing deine Lieder!
Wie es ist der alte Brauch!

Reisender Reimschmied,
bring den Zweig zum klingen
An Kvasirs Blut hast dich gelabt

Vernarbter Schelter,
musst hier für uns singen
Der Mann hat das zu erzählen
Seid jetzt still!

Glorreiche Sagen, wandelst du in Lieder
Lass uns sie hör’n, hier und jetzt

Alte Gefährten, bringe sie uns wieder
Lass ihre Geschichten aufersteh’n

Skalde! Sing deine Lieder!
Weck die Toten wieder auf!
Skalde! Sing deine Lieder!
Wie es ist der alte Brauch!

Skalde! Sing deine Lieder!
Weck die Toten wieder auf!
Skalde! Sing deine Lieder!
Wie es ist der alte Brauch!

Raccontaci dei giorni cupi,
di quando i non morti vagavano sulla terra
Raccontaci dei giganti che regnavano
e che trovarono il loro destino nella palude

Cantaci i versi
come se ci fosse lo stesso Odino come ospite,
nel bagliore delle fiamme,
tra brocche che rimbombano e fumi bianchi

Raccontaci delle montagne ostili
spianate sul fondo del midollo dei giganti,
Raccontaci degli zoccoli fragorosi,
che risuonano sulle pianure di ghiaccio

Scaldo! Canta le tue canzoni!
Risveglia i morti!
Scaldo! Canta le tue canzoni!
Come da vecchia usanza!

Scaldo! Canta le tue canzoni!
Risveglia i morti!
Scaldo! Canta le tue canzoni!
Come da vecchia usanza!

Viandante poetastro,
fai suonare la branca,
ti sei ristorato col sangue di Kvasir[2]

Brontolone sfregiato,
sei qui per cantare per noi,
l’uomo ha ciò da raccontare
adesso state zitti!

Saghe gloriose, che tu trasformi in canzoni
faccele sentire, qui ed ora

Vecchi compagni, riportatele a noi
fate risorgere le loro storie

Scaldo! Canta le tue canzoni!
Risveglia i morti!
Scaldo! Canta le tue canzoni!
Come da vecchia usanza!

Scaldo! Canta le tue canzoni!
Risveglia i morti!
Scaldo! Canta le tue canzoni!
Come da vecchia usanza!

[1] Lo scaldo era una sorta di poeta, figura presente durante l’epoca vichinga.
[2] Kvasir è un personaggio della mitologia norrena, il paragrafo fa riferimento al fatto che chiunque bevesse un particolare tipo di idromele ottenuto col suo sangue sarebbe diventato un poeta.

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