Die Frauen vom bleichen Wald – Testo originale e Traduzione

Die Frauen vom bleichen Wald – Le donne della foresta pallida

Testo originale
Testo ©2019 Blakylle
Traduzione
Traduzione ©2024 Walter Biava

Sie waren bleich
Sie waren bleich – Wie Sterne

Finster Wesen, kaltes Blut
Zauberei durch Geisterwut
Nachhall der Vergangenheit
Krieger seid bereit

Alte Steine, alter Wald
bleiche Weiber ewig alt
Nachhall der Vergangenheit
Krieger seid bereit

Fremde Flüche, fremder Feind
Nichts ist wie es zu sein scheint
Nachhall der Vergangenheit
Krieger seid bereit

Wir fanden sie am Uferrand,
tief im Land der Rus
Zwischen Moos und kahlen Birken,
an dem fremden Fluss
Sie sahen aus wie welke Weiber,
harmlos und vergreist
Doch versteckt in alten Leibern
lebt ein uralt Geist

Erst als die Wurzeln nach uns griffen,
bemerkten wir die Gefahr
Erst als die Luft fing an zu brennen,
hat sich der Feind offenbart

Lasst sie ihre Zauber wirken,
ändern wird es nichts
Denn wir Söhne rauer Winde
fürchten euren Zauber nicht
Lasst sie ihre Flüche speien,
ändern wird es nichts
Denn wir Söhne wilder Wogen
fürchten eure Götter nicht

Funkenflug und schwarzer Rauch
Himmelskerze ausgehaucht
Grimmig Spuk von grantig Weibern
bezwingen einen Krieger nicht

Wodan, Gautr, Göttervater,
brich diesen Zauber auf
Krieger, Brüder, Faust des Nordens,
reißt sie in ihr Grab

Lasst sie ihre Flüche speien,
änder wird es nichts
Denn wir Söhne wilder Wogen
fürchten eure Götter nicht

Zwischen alten finst’ren Hütten
Zwischen Wald und Fluss
Zwischen all den bleichen Birken
wird es hier zu Ende geh’n

Krieger, Brüder, Faust des Nordens,
macht euch bereit!

Erano pallide
Erano pallide – come stelle

Esseri sinistri, dal sangue freddo,
un incantesimo dovuto all’ira dei fantasmi,
l’eco del passato,
Guerrieri, siate pronti

Vecchie pietre, vecchia foresta,
donne pallide ed estremamente vecchie,
l’eco del passato,
Guerrieri, siate pronti

Maledizioni sconosciute, nemico estraneo
nulla è come sembra
l’eco del passato,
Guerrieri, siate pronti

Le abbiamo trovate sulla riva della spiaggia,
nella terra dei Rus[1]
tra il muschio e le betulle spoglie
sul fiume ignoto
Sembravano donne avvizzite,
innocue ed invecchiate
ma nascosto nei vecchi corpi
viveva un antichissimo spirito

Soltanto quando le radici ci hanno afferrato
abbiamo notato il pericolo,
Soltanto quando l’aria ha cominciato a bruciare
il nemico si è palesato

Lasciate che effettuino il loro incantesimo,
non cambierà nulla
poiché noi, figli del vento ruvido
non temiamo il vostro incantesimo
Lasciate che sputino le loro maledizioni,
non cambierà nulla,
poiché noi, figli delle onde indomite
non temiamo i vostri dei

Scintille e fumo nero,
la candela celeste si è spenta,
le tremende apparizioni di donne scorbutiche
non hanno la meglio su un guerriero

Wodan, Gautr, padre degli dei[2]
spezza questo incantesimo
Guerrieri, fratelli, demoni del nord,
conducetele alla loro tomba

Lasciate che sputino le loro maledizioni,
non cambierà nulla,
poiché noi, figli delle onde indomite
non temiamo i vostri dei

Tra le vecchie e sinistre capanne,
tra la foresta ed il fiume,
tra tutte le pallide betulle,
è qui che finirà

Guerrieri, fratelli, demoni del nord,
siate pronti!

[1] I Rus erano una popolazione che discendeva dai vichinghi svedesi.
[2] Tutti e tre i termini sono sinonimi per indicare Odino.

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