Reflexionen – Testo originale e Traduzione

Reflexionen – Riflessioni

Testo originale
Testo ©2013 ASP
Traduzione
Traduzione ©2013 Daniele Benedetti

Nun bist du viel zu weit gegangen
Du entstelltes, finstres Maskenspiegelbild
alt und kalt
In den Händen Klingen, Zangen
mit denen es dich nun von mir zu trennen gilt
mit Gewalt

Ich ließ dich viel zu lang gewähren
blickte niemals durch, war viel zu unbedarft
nie bereit
Die Folgen mehr als nur verheerend
wünschte, es wäre jemand da, der mich entlarvt
und befreit

Ich spring in alle Pfützen
um die Fratze zu vertreiben
Die Wassertropfen spritzen
an die kalten Fensterscheiben
seh sie herunterrinnen
Wieder stiert sie mir entgegen
ob draußen oder drinnen
folgt sie mir auf allen Wegen

Ich weiß nicht mehr, wie oft
ich sie in tausend kleine Stücke brach!
Vergeblich hab ich gehofft
Denn sie wuchs einfach immer wieder nach

So oft hast du mich schon betrogen
und du lachtest gern, wenn ich verzweifelt war
Spott und Hohn
Du hast mit meinem Mund gelogen
ich erstarrte, und du warst so wandelbar
immer schon

Nie gewährtest du mir Gnade
du verbargst mich, und du stelltest mich doch bloß
immerzu
Ach, verfluchte Maskerade!
Und darunter wurd mein Wesen ausdruckslos
wurde du

Ich schlag in alle Spiegel
um die Fratze zu verbannen
Bin hinter Schloß und Riegel
die wir beide uns ersannen
Ich, um mich zu schützen
und du, um mich einzusperren
wir können uns nicht nützen
ohne etwas zu verzerren

Ich weiß nicht mehr, wie oft
ich sie in tausend kleine Stücke brach!
Vergeblich hab ich gehofft
Denn sie wuchs einfach immer wieder nach

Ich weiß nicht mehr, wie oft
ich sie in tausend kleine Stücke brach!
Vergeblich hab ich gehofft
Denn sie wuchs einfach immer wieder nach

Aus den schönen Augen starrend
blickt die Maske nun heraus, gestochen scharf
und konzentriert:
Böse, mit den Hufen scharrend
wartet dieser Teufel, dass er wüten darf
und er wird!

Nichts darf jemals mir gehören
alles, was da gut ist, wird durch sie befleckt
und verzerrt
Wollte sie so oft zerstören
und so bleib ich wohl für immer unentdeckt
eingesperrt

Ora sei andata troppo oltre
Tu sfigurata, oscura immagine in maschera riflessa
vecchia e fredda
Nelle mani lame, tenaglie
con le quali ora bisogna che ti separi da me
con la forza

Ti ho lasciato fare troppo a lungo
non ho mai capito, ero troppo ingenuo
mai pronto
Le conseguenze più che disastrose
ho desiderato, che ci fosse qualcuno qui, che mi smascherasse
e mi liberasse

Salto in tutte le pozzanghere
per scacciare la smorfia
Le gocce d’acqua schizzano
sui freddi vetri delle finestre
le vedo scorrere verso il basso
Di nuovo guarda fisso verso di me
che fuori o dentro
mi segue in tutti i modi

Non so più, quante volte
l’ho frantumata in mille pezzettini!
Ho sperato inutilmente
Perché è semplicemente ricresciuta sempre

Così spesso mi hai già ingannato
e hai riso volentieri, quando ero disperato
Scherno e derisione
Hai mentito con la mia bocca
mi sono impietrito, e tu eri così mutevole
sempre

Non mi hai mai concesso la grazia
mi hai celato, e tuttavia mi hai reso ridicolo
continuamente
Ah, maledetta mascherata!
E sotto c’era la mia indole inespressiva
eri tu

Mi abbatto su tutti gli specchi
per bandire la smorfia
Sono dietro una serratura e un catenaccio
che entrambi abbiamo ideato
Io, per proteggermi
e tu, per rinchiudermi
non possiamo esserci utili
senza distorcere qualcosa

Non so più, quante volte
l’ho frantumata in mille pezzettini!
Ho sperato inutilmente
Perché è semplicemente ricresciuta sempre

Non so più, quante volte
l’ho frantumata in mille pezzettini!
Ho sperato inutilmente
Perché è semplicemente ricresciuta sempre

Fissando dai begli occhi
ora la maschera guarda fuori, tagliente
e concentrata:
Malignamente, scavando con gli zoccoli
aspetta questo diavolo, che potrebbe scatenarsi
e lo farà!

Niente dovrebbe mai appartenermi
tutto, ciò che è buono, viene macchiato
e distorto da lei
Così spesso ho voluto distruggerla
e così probabilmente resterò per sempre non scoperto
rinchiuso

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