Ein jeder trägt sein Biotop mit sich herum
Wie eine Aura, scheinbar unsichtbaren Lebensraum
Ich schau, den Blick vom dichten Blätterdach beschirmt
Zur Grenze, die beständig näher kriecht als Wüstensaum
So dünn und zart ein Häutchen schwachen Films um uns
So undurchdringlich, doch zugleich genauso leicht zerstört
Ganz gleich, wie nahe wir uns stehen, wir sind trotzdem
Tatsächlich ganz allein in dieser Welt, die uns gehört
Wir können uns sehen und hören die Stimmen
Ein jeder ein Eiland im endlosen Meer
Verlernten zu fliegen und können nicht schwimmen
Die Flügel zerstochen, mit Stacheln bewehrt
Bin ein Paria
Hab den höchsten Berg erklommen in Biotopia
Erwarte das Morgenrot, den Hoffnungsschimmer
Doch Jahr um Jahr
Herzlich Willkommen in Biotopia
Noch halte ich Ausschau und warte noch immer auf dich
Ein jeder trägt sein Biotop mit sich herum
In das er sich zum Schutz so wie in einen Mantel hüllt
In meinem Garten höre ich ein Singen und es klingt
Als sei die Luft von Nachtigallenklang erfüllt
Die Moleküle zwischen uns sind Galaxien
Unüberwindlich, weshalb Unverbindlichkeit regiert
Weshalb, wie heiß wir auch für kurze Zeit erglühen
Ein jeder in der Schale seines Seins einsam erfriert
Wir können uns sehen und hören die Stimmen
Ein jeder ein Eiland im endlosen Meer
Verlernten zu fliegen und können nicht schwimmen
Die Flügel zerstochen, mit Stacheln bewehrt
Bin ein Paria
Hab den höchsten Berg erklommen in Biotopia
Erwarte das Morgenrot, den Hoffnungsschimmer
Doch Jahr um Jahr
Herzlich Willkommen in Biotopia
Noch halte ich Ausschau und warte noch immer auf dich
Ein jeder trägt sein Biotop mit sich herum
Ein Paradies, ein kraftdurchströmtes Fleckchen Regenwald
So leicht erstickt im Smog, zwischen Unmenschlichkeit
Stehen wir wie Halme gegen heranwälzenden Asphalt
Bin ein Paria
Hab den höchsten Berg erklommen in Biotopia
Erwarte das Morgenrot, den Hoffnungsschimmer
Doch Jahr um Jahr
Herzlich Willkommen in Biotopia
Noch halte ich Ausschau und warte noch immer auf dich
Biotopia
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Ognuno porta il suo biotopo con sé
Come un’aura, spazio vitale apparentemente invisibile
Guardo, lo sguardo protetto dalla fitta volta della foresta
Verso il confine, che striscia costantemente più vicino del margine desertico
Così sottile e delicata una membrana di una debole pellicola intorno a noi
Così impenetrabile, ma allo stesso tempo distrutta altrettanto facilmente
Proprio come, come stiamo vicini, siamo tuttavia
Veramente soli in questo mondo, che ci appartiene
Possiamo vederci e sentire le voci
Ognuno un’isola nel mare infinito
Abbiamo disimparato a volare e non sappiamo nuotare
Le ali bucate, armate di spine
Sono un reietto
Ho scalato la montagna più alta nella biotopia
Aspetto l’aurora, il barlume di speranza
Ma anno dopo anno
Un caloroso benvenuto nella biotopia
Sto ancora in guardia e ti aspetto ancora
Ognuno porta il suo biotopo con sé
Nel quale si avvolge in riparo come in un mantello
Nel mio giardino sento un canto e sembra
Come se l’aria sia riempita da un coro di usignoli
Le molecole tra noi sono galassie
Invincibili, perché il distacco regna
Perché, anche per quanto caldi ardiamo per un breve tempo
Ognuno congela da solo nella scorza del suo essere
Possiamo vederci e sentire le voci
Ognuno un’isola nel mare infinito
Abbiamo disimparato a volare e non sappiamo nuotare
Le ali bucate, armate di spine
Sono un reietto
Ho scalato la montagna più alta nella biotopia
Aspetto l’aurora, il barlume di speranza
Ma anno dopo anno
Un caloroso benvenuto nella biotopia
Sto ancora in guardia e ti aspetto ancora
Ognuno porta il suo biotopo con sé
Un paradiso, una macchiolina di foresta pluviale cosparsa di forza
Così facilmente soffocata nello smog, tra l’inumanità
Stiamo come gambi contro l’asfalto che si avvicina rotolando
Sono un reietto
Ho scalato la montagna più alta nella biotopia
Aspetto l’aurora, il barlume di speranza
Ma anno dopo anno
Un caloroso benvenuto nella biotopia
Sto ancora in guardia e ti aspetto ancora
Biotopia
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