Ballade von der Erweckung – Testo originale e Traduzione

Ballade von der Erweckung – Ballata del risveglio

Testo originale
Testo ©2005 ASP
Traduzione
Traduzione ©2010 Daniele Benedetti

Einst lag ich unter dem Grase so kühl
Nicht stört’ mich auf ein Laut noch ein Gefühl
Wo mich nicht Strahlen trafen
Nicht Sonne noch Mond, dort, wo ich mich hab eingewühlt
Warum lasst ihr mich nicht schlafen?

Ich ruhte tief, überdauernd die Zeit
So fern von Hunger, Gefahr und Leid
Und begann mich sicher zu wähnen
So lag ich im herrlichen tröstenden Erdenkleid
Und trocknete mir die Tränen

So geschah’s, dass ich das, was ich einst war, vergaß
Nur das eine, von dem ich niemals genas
Lässt sich nicht aus den Träumen entfernen
Und das Sehnen lebt immer noch unter dem kühlen Gras
Zu wandern zwischen den Sternen

Ich fiel aus den Himmeln, dem Nachtlichtermeer
Ja, ich fiel so tief und ich fiel so schwer
Und ich stürzte durch die Schwärze
Und ist es auch ewig und ewig und noch länger her
Trag ich doch die Sterne im Herzen

Dort lag ich zerschmettert, so nackt und so bloß
So regungslos unter dem grünen Moos
Und es heilten meine Wunden
So lag ich gebettet in deinem zarten Schoß
Auf immer mit dir verbunden

Ich träumte den Himmel im nachtschwarzen Hort
Entrang meinen Lippen niemals ein Wort
Und flehte doch, mir zu verzeihen
Und alles Getier floh den einsamen, schrecklichen Ort
Hörte es meine Seele dort schreien

Doch warn’s nicht die Sterne in mondheller Nacht
Die mich zu sich riefen mit all ihrer Macht
Weiß nicht, woher sie kamen
So bin ich in eisblauem, schneidenden Mondlicht erwacht
Und sie gaben mir einen Namen

Sie wuschen mich, flochten mir Blumen ins Haar
Ich schmeckte den Trank, den sie mir brachten dar
Den süßen, purpurroten
Sie salbten den Körper mit Öl, den sie aufgebahrt
Mit sich trugen wie einen Toten

Im Rausch ließen sie mich alleine mit ihr
Die niemals je fremde Hand gespürt
Und ich lernte neues Begehren
Danach hab ich sie wie die Sterne nie wieder berührt
Muss mich nach ihr immer verzehren

Sie rissen mich fort, eine Krone zur Zier
Banden sie mir ums Haupt, jagten mich wie ein Tier
Sie hetzten mich endlich zu Tode
Sie schlugen und hackten und alles, was blieb von mir
verscharrten sie im Boden

Einst lag ich unter dem Grase so kühl
Nicht stört’ mich auf ein Laut noch ein Gefühl
Wo mich nicht Strahlen trafen
Nicht Sonne noch Mond dort wo ich mich hab eingewühlt
Warum lasst ihr mich nicht schlafen?

Un tempo giacevo sotto l’erba così fredda
Nessun rumore o sentimento mi disturbava
Dove i raggi non mi hanno colpito
Né sole né luna, là dove mi ero rintanato
Perché non mi lasciate dormire?

Ho riposato profondamente, sopravvivendo al tempo
Così lontano da fame, pericolo e dolore
E ho cominciato a credermi al sicuro
Così sono stato nel meraviglioso e consolatorio vestito di terra
E mi sono asciugato le lacrime

Così è accaduto, che ho dimenticato ciò che ero un tempo
Solo l’unica cosa, da cui non sono guarito
Non si lascia allontanare dai sogni
E vive ancora sempre sotto l’erba fresca il desiderio
Di camminare tra le stelle

Sono caduto dal cielo, il mare delle luci notturne
Si, sono caduto così profondamente e così pesantemente
E sono precipitato attraverso il nero
E anche se è passato da un eternità e ancora di più
Tuttavia ho portato le stelle nel cuore

Là ho giaciuto in frantumi, così nudo e solo
Così immobile sotto il muschio verde
E le mie ferite sono guarite
Così ho giaciuto adagiato nel tuo tenero grembo
Unito a te per sempre

Ho sognato il cielo nel rifugio nero come la notte
Le mie labbra non hanno mai strappato una parola
E tuttavia ho supplicato, di perdonarmi
E tutti gli animali sono fuggiti dal luogo solitario e spaventoso
Sentendo la mia anima gridare là

Ma non c’erano stelle nella notte illuminata dalla luna
Che mi hanno chiamato a loro con tutto il loro potere
Non so, da dove venivano
Così mi sono svegliato in una tagliente luce lunare verdazzurra
E mi hanno dato un nome

Mi hanno lavato, intrecciato fiori tra i capelli
Ho assaggiato la bevanda, che mi hanno dato
La dolce, rosso porpora
Hanno unto il mio corpo disteso con olio
Mi hanno portato con loro come un morto

Nell’ebbrezza mi hanno lasciato solo con lei
Che mai ha sentito una mano estranea
E ho imparato nuovi bisogni
Poi non l’ho più toccata di nuovo, come le stelle
Devo struggermi per lei per sempre

Mi ha strappato via, una corona come ornamento
Legata intorno alla mia testa, mi hanno inseguito come un animale
Infine mi hanno dato la caccia fino alla morte
Hanno colpito e tagliato tutto, ciò che rimaneva di me
Lo hanno seppellito nel suolo

Un tempo giacevo sotto l’erba così fredda
Nessun rumore o sentimento mi disturbava
Dove i raggi non mi hanno colpito
Né sole né luna, là dove mi ero rintanato
Perché non mi lasciate dormire?

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