Till Lindemann e Peter Tägtgren: intervista alla strana coppia
Intervista a Till Lindemann e Peter Tägtgren sul loro side project, sul disco “Skills in Pills” in uscita a Maggio e sul futuro dei Rammstein.
Dopo le indiscrezioni sul disco pubblicate qualche giorno fa, Metal Hammer ha pubblicato una lunga ed interessante intervista a Till Lindemann e Peter Tägtgren sul progetto Lindemann e sull’album “Skills in Pills”. I due artisti spiegano come è nata l’idea di fare un disco insieme (che in realtà parte da molto lontano, quasi 15 anni fa), il motivo della lingua inglese e tanto altro. Dalle immagini promozionali che vi abbiamo mostrato in questi mesi, a qualche indiscrezione sui testi, per finire con la spiegazione della scelta del nome. In chiusura Till spiega anche la situazione attuale dei Rammstein, rassicurando comunque tutti sul fatto che la band tedesca non è giunta al capolinea.
Di seguito vi proponiamo la traduzione dell’intervista pubblicata da Metal Hammer.
“Quando vedi i testi su carta, sono una poesia, ma qualche volta ci siamo guardati l’un l’altro e ci siamo detti: ‘Cristo, andremo all’inferno per questo…”
Questo è Till Lindemann, e sta parlando di una canzone che ha scritto intitolata “Golden Shower”. Certamente non parla di un accessorio da bagno in stile re Mida.
Dopo aver diretto la ultramascolina macchina chiamata Rammstein per due decenni, Till si è unito alla mente dei PAIN/Hypocrisy Peter Tägtgren e ci ha benedetti con un nuovo progetto: Lindemann. Poiché entrambi sono figure importanti sulla scena e si conoscono da anni, ci si può solo chiedere: perché ci è voluto così tanto?
“È cominciato tra il 1999 e il 2000, dopo che ci siamo conosciuti.” spiega Peter, spiegando il lungo periodo che è servito al progetto Lindemann per nascere. “Till mi stava aiutando per mettere delle parti vocali di alcuni miei album, ma non è mai successo perché entrambi eravamo troppo impegnati! Ma ci siamo tenuti in contatto, e due estati fa, i Rammstein erano in Svezia e Till mi invitò; abbiamo parlato un po’ prima che salisse sul palco, e mi ha detto che i Rammstein avrebbero avuto una pausa per due anni e che avremmo dovuto fare qualcosa.”
Seguì una saga via email di scambio file, con tracce complete che lentamente cominciavano a rimbalzare da una casella di posta all’altra. Finalmente, dopo circa sei mesi di esitazione online, Till ha fato il grande passo e si è presentato in studio da Peter.
“Stavo cominciando a pensare di fare un altro album dei PAIN” continua Peter, “ma appena arrivò Till, ho cominciato a lavorare. Abbiamo cominciato a scrivere. Ho iniziato ad innescare le sue idee e lui le mie. E all’improvviso non c’era più l’album dei PAIN!”
Non abbiate paura fan dei PAIN. Musicalmente Till è una bestia; appoggiandosi all’industrial metal di band come PAIN, Rammstein, Gothminister e Ministry, Lindemann suona come un vero bastardo. Riff di chitarra instabili, tamburi primordiali e synths che suonano come Basshunter intrappolato nella stanza rossa di Mr Grey, tutto questo crea un ascolto stupendo, anche se a volte punitivo.
“È un figlio tra Rammstein e PAIN – almeno è un mix tra la voce dei Rammstein e la musica dei PAIN” ci assicura Till. “Peter è un vero “metalhead” e io sono dentro a questa cosa gothic. So che a molti fan intransigenti dei Rammstein potrebbe non piacere perché sentiranno la mancanza del cantato in Tedesco e le sonorità dure, ma questo è un side project e metto molta personalità nella mia metà. Ci sono molti colori differenti in questo disco.”
E aspettate prima di ascoltare i testi. Dannazione, amico. Come ha detto Till, sono interamente in Inglese; Lindemann finalmente espone il suo genio agli ascoltatori che non vogliono usare Google Translate.
“Volevo che Peter sapesse cosa stessi scrivendo!” dichiara Till. “A volte sei ispirato dalle parole – si riferisce all’immenso ritornello di “Yukon” perché è collegato alle parole. Se scrivo una canzone sul cancro o qualcosa di simile e lui salta fuori con un armonica…Deve sapere quello che sto scrivendo.
“Non volevamo essere davvero sgradevoli, provocatori o insultanti,” dice. “Questa è la prima volta che gli anglofoni possono capire i testi, cosa normalmente impossibile con i Rammstein. È molto sessuale, ma è quello che ho fatto con i Rammstein per vent’anni, è solo che nessuno l’ha capito! Adesso controlleranno i miei testi in Tedesco e sarà come: ‘Che cazzo sta facendo?’”
E se i testi di “Golden Shower non sono il massimo del grado di istruzione (immagina l’unica parola che non sentirai mai ala radio), il lirismo di Till è comunque assurdo. “Fish On”, per esempio, allude a una canna da pesca, beh, il suo pene. Till dichiara senza mezzi termini che: ‘Il cazzo di Moby non è in vista, trovano il mio Nemo ogni notte.’ Se le allusioni falliche di Walt Disney non sono il vostro forte, Till confeziona anche l’inno extralarge “Fat”: ‘Chiamami stravagante, chiamami malato. Mi piace appiccicoso, mi piace grande. Lo odio magro, Lo odio piatto. Non mi serve mini, mi piace grasso.’
Musica devastante e accattivante? Controllate. Testi incasinati ma innegabilmente brillanti? Controllate. Il promo con Peter come una signora delle capre, mutandine intorno alle caviglie e l’espressione vergognosa? Anche questo.
“Sfortunatamente, ho i capelli lunghi, così sono diventato la sposa!” ridacchia Peter, mentre Till sta in piedi nella foto, con un aspetto molto virile.
Till e Peter, e certamente, l’artwork di “Skills In Pills”: “Se sei una band puoi fare le foto mentre fai cazzate, ma due persone? È difficile, confessa Till. “Abbiamo dovuto cercare qualcosa veramente cool e questa immagine salta agli occhi. Conduce all’intero artwork. L’album arriva con un corposo booklet di 27 pagine con molte immagini come questa, tutte legate alle canzoni. Ci sarà il CD e i testi: è per gli occhi, le orecchie e il cervello.”
Lindemann è un’esperimento. In un epoca di musica usa e getta e band di merda issate su piedistalli, Till e Peter aspirano ad essere diversi e meritano di essere ascoltati. È un rischio enorme, ammette Peter.
“Forse tutti i fan che abbiamo con le nostre band ci diranno di ritornare a fare il nostro normale lavoro!” scherza. “Forse alcuni saranno gelosi di me per aver rubato Till…non si sa mai! Anche le foto sono pazze, e anche i testi…il cielo è il limite per le reazioni della gente! Se pensi ai testi e poi guardi le foto – la gente ci condannerà! Ci potrebbe essere una reazione negativa da scuole, genitori o altro, ma bisogna leggere tra le righe. Niente è così semplice.”
Con desideri di concerti e un secondo album già quasi pronto – Till dice che l’album “era troppo divertente perché rimanesse un progetto isolato” – il progetto Lindemann sembra destinato ad impegnare una grossa parte del tempo dei suoi membri. Questo ci porta all’elefante sputa fuoco, che maneggia dildo e sonnecchia nell’angolo della stanza. Ovviamente stiamo parlando dei Rammstein.
“Dobbiamo immaginare una situazione in sala prove, perché non ne abbiamo una,” dice Till, mentre si prepara ad incontrare i suoi compagni di band in autunno. “Normalmente cominciamo con la pre-produzione e andiamo avanti con le piccole cose, per esempio dicendo: ‘Come ci organizziamo? Suoneremo dal vivo quest’anno o il prossimo? Stiamo mandando fuori il nostro staff?’ Dobbiamo tenerli informati perché quei ragazzi prendono tempo per noi, e abbiamo bisogno del loro supporto quando stiamo registrando o provando. C’è molta merda da fare. È un gigante che dorme adesso e dobbiamo scuoterlo.”
Quindi le indiscrezioni sulla fine dei Rammstein sono davvero esagerate. I giganti tedeschi sorgeranno dal loro sonno in futuro, ma per ora Lindemann darà al nostro Till un po’ di riposo dal dare fuoco al suo tastierista ogni sera. E, come ha dimostrato questa intervista, Lindemann non è un progetto solista – malgrado il nome.
“È difficile trovare un nome in questo periodo. Sono tutti presi!” Conclude Till, ridendo mentre racconta la ricerca di un nome per la band durata anni. “La gente raccoglie nomi, li registra e li vende! Non c’è niente che non esiste. Cristo. Anche se trovi della fottuta merda come “Mosche sui cazzi”, o qualcosa del genere…è preso!”
L’album di debutto di Lindemann, “Skills In Pills” uscirà a Maggio.
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