Intervista Herrmann Ostfront – Ost+Front

Intervista Herrmann Ostfront - Ost+Front

Intervista con Herrmann Ostfront – Ost+Front alla vigilia del primo live in Italia

Sono con Herrmann Ostfront, fondatore e frontman della band Ost+Front, che in solo due anni si è trasformata da buona promessa a solida ed importante realtà sulla scena della NDH. A Maggio suonerete per la prima volta in Italia

Sono con Herrmann Ostfront, fondatore e frontman della band Ost+Front, che in solo due anni si è trasformata da buona promessa a solida ed importante realtà sulla scena della NDH. A Maggio suonerete per la prima volta in Italia: sono entusiasta di questo e vorrei sapere di più a proposito del tuo progetto musicale, per diffondere il virus Ost+Front anche nel nostro Paese. Quindi, cominciamo!

Perché hai scelto il nome “Ost+Front” e perché c’è un riferimento così forte alla cultura russa e sovietica nel vostro aspetto e nella vostra musica? Cosa rappresenta per te il “fronte orientale”?

Abbiamo le nostre radici nella Germania Est, che era fortemente influenzata dalla cultura russa. Poi il muro è caduto e abbiamo avuto queste migliaia di nuove impressioni e uno stile di vita completamente nuovo. Dopotutto, in questi anni è stato come filtrare il meglio dalla Germania Est, è come tornare alle nostre radici. “Ost+front” è inteso come una grande forza dall’est.

Cosa ti ha ispirato di più per iniziare il progetto?

È stata una situazione in studio mentre stavo lavorando ad un nuovo CD dei Tanzwut. Avevo scritto una nuova canzone e c’era un pezzo che suonava un po’ come i Rammstein. Il giorno dopo sono andato in studio e ho aperto il file: il batterista aveva tagliato quella parte dalla canzone, l’ha messa dietro l’arrangiamento ed etichettata con “sembrano i Rammstein!”. Era un momento in cui vendevamo circa 20.000 copie e i Rammstein milioni, quindi quella sembrava essere la strada migliore. Qualche settimana dopo il cantante dei Mad Sin mi ha scritto che voleva iniziare un progetto con me, qualcosa come un mix tra Rammstein e Volbeat. Ci siamo incontrati e abbiamo fatto una prova e gli ho scritto una canzone che gli ho portato nel suo appartamento.Dopo questo non l’ho più sentito, ma avevo questa prima canzone e ho pensato: “iniziamo qualcosa di folle”.

Perché hai deciso di fare un tipo di musica così diverso da quello che avevi fatto fino a quel momento?

Ho iniziato suonando death metal nel 1992, poi ho realizzato un progetto goth rock e dopo questo ho scherzato con toni techno e metal  per trovare uno stile che combinasse questi tipi di musica. Poi circa nel 2001 mi sono unito ad una band chiamata K.d.A. che era una specie di progetto technopunk del batterista dei Tanzwut / Corvus Corax. Dopo sono arrivato nei Tanzwut e Corvus Corax; quindi non è così difficile come sembra.

La tua lunga esperienza con Tanzwut e Corvus Corax ha influenzato il sound degli Ost+Front in qualche modo?

No, non ha avuto una grande influenza. Ma è stata una buona “scuola” per imparare come fare soldi con la musica. Devi farlo diventare un lavoro a tempo pieno per pagarti le bollette. Comporre musica è solo una piccola parte dell’essere un musicista.

Perché Chris ha lasciato gli Ost+Front due anni fa? C’erano divergenze musicali alla base di questa decisione?

È stato un test. Ho fondato gli Ost+Front nel 2008 e c’era sempre più lavoro, così ho avuto l’idea di trovare un cantante che facesse tutto il lavoro di pubbliche relazioni, come interviste e cose di questo genere, in modo da avere più tempo per la produzione e per la parte commerciale. Come ho detto è stato un test e non ha funzionato. Nessun rancore.

Il tuo primo album “Ave Maria” è più duro e più violento di “Olympia”. Qual’è il motivo di questo cambiamento verso un disco più melodico?

È il periodo in cui ho scritto l’album che fa la differenza. Ho scritto molte canzoni tra gennaio e marzo 2013: era freddo e buio e sono entrato in uno stato d’animo di profonda malinconia, unita ad una pesante depressione. E così queste canzoni sono uscite dalla mia testa. Uniti ai testi ci sono alcuni momenti davvero scioccanti nell’album, anche per me. È più cupo del buio. Ed è fantastico.

Sono molto curioso a proposito dei tuoi testi, li ho letti e tradotti e ho notato alcune differenze tra i due album: i testi di “Olympia” sono più raffinati. Mi piace il loro tocco ironico e cinico, ma allo stesso tempo sono profondi e a volte geniali, con giochi di parole e citazioni. Dove trovi l’ispirazione per i tuoi testi?

La vita stessa mi ispira, soprattutto gli aspetti negativi. In questi momenti depressivi, come ho detto, assorbo tutta la sozzura, tutto quello che sta andando male nel mondo e poi pulisco la mia anima scrivendo canzoni su questo: è un po’ come riciclare.

Nell’autunno scorso sei stato in tour con gli Oomph! in Russia e Ucraina: cosa pensi di questa esperienza? Potrebbe avere qualche influenza sugli Ost+Front?

Ho suonato spesso in Russia con diverse band (anche con gli Ost+Front): è perfetto suonare là. I Russi sono davvero affamati di musica ed è sempre un bell’effetto suonare per loro: ci si sente un po’ come quando si torna a casa. In Ucraina ho suonato per la prima vlta nell’autunno scorso e anche lì è stato fantastico: vorremmo suonare anche con gli Ost+Front il prima possibile.  Al momento stiamo trattando con vari promoter, ma ci vorrà un po’ a causa della situazione politica.

Herrmann Ostfront, cantante degli Ost+Front

Immagino che sia molto fastidioso per un artista con un proprio stile ed una propria personalità come te, quando qualcuno lo paragona ad un altro. Qualcuno dice degli Ost+Front: “bravi…Ma sembrano i Rammstein”. Qual’è la tua impressione su questo? E cosa rispondi a chi dice che gli Ost+Front sono un clone dei Rammstein (e ovviamente non è vero!)?

Se qualcuno paragona la mia musica con la migliore band del mondo è un complimento per me. Preferisco la Coca Cola alla Pepsi, ma anche la Pepsi è buona. Capisci cosa intendo? Il mondo è grande abbastanza.

Ti ricordi il tuo primissimo concerto? Raccontaci di quell’esperienza…

È stato anni fa con i Ferox, la mia death metal band. Eravamo giovani e non molto bravi, quindi avevamo problemi a trovare qualcuno che ci ingaggiasse. Così abbiamo deciso di organizzare un concerto da soli, per suonare come gruppo spalla e abbiamo chiamato questa nuova band dalla Svezia, gli In Flames, e li abbiamo ingaggiati. Questo è stato il nostro primo concerto: avevo forse 16 anni e me la sono quasi fatta nei pantaloni prima di salire sul palco.

A Maggio verrete in Italia e sarete una delle prime band tedesche a suonare nel nostro Paese (grazie!): cosa ti aspetti dai fan italiani e perché pensi che sia così difficile per le band tedesche fissare concerti in Italia e diffondere la loro musica qui?

Ho suonato molte volte in Italia ed è stato sempre un piacere; gli Italiani sono molto aperti mentalmente e i party esagerati (ride): mi gusterò molto il viaggio. Non è mai stato difficile per me suonare in Italia: ho suonato sia al nord che al sud ed è come suonare in due Paesi diversi, ma in entrambi è stato fantastico. E amo il cibo italiano, e anche le donne, naturalmente (ride).

Quali sono i piani degli Ost+Front per il futuro?

Al momento sto lavorando su nuove canzoni e scrivo testi più che posso. Le produzioni sono sempre enormi, quindi al momento non so dire quando uscirà il nuovo album.

Grazie davvero per questa opportunità! Ci vediamo all’Exenzia (Prato) per la tappa italiana dell’Olympia tour: 3 Maggio 2014!

Ti ringrazio!
VIVA ITALIA!!!

Daniele Benedetti, Tina Troccoli, Andrea Facchinello

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