Intervista Engelstein (Rammstein Tribute band)
Intervista con gli Engelstein, la prima Rammstein Tribute band italiana
Interessante intervista con gli Engelstein in cui la band romana illustra il proprio progetto di tributo ai Rammstein, evidenziando il continuo lavoro che si nasconde dietro la preparazione di ogni live.
Interessante intervista con gli Engelstein in cui la band romana illustra il proprio progetto di tributo ai Rammstein, mettendo in evidenza anche il continuo lavoro che si nasconde dietro la preparazione di ogni evento live per offrire una rappresentazione fedele a 360°.
Ostia. Spiaggetta. Gli Engelstein hanno da poco abbandonato il palco al termine di un concerto pazzesco e, come al solito, carico di energia. E’ il momento migliore per fare due chiacchiere con la band e per conoscere meglio il loro progetto di tributo ai Rammstein…
M: Ciao ragazzi, innanzitutto mi complimento per la vostra band e vi chiedo subito di illustrare ai lettori la vostra storia a grandi linee. Come e quando nascono gli Engelstein? Come si è sviluppato il progetto negli anni?
E: Il progetto Engelstein nasce nel Settembre 2006 da un’idea di Andrea (voce) e Davide (chitarra) che insieme al bassista Paolo sono gli unici “superstiti” della formazione originaria (nata a sua volta dalle ceneri di una precedente tribute band). La scelta dei Rammstein è dovuta ovviamente alla grande passione per la musica della band tedesca, passione che ci ha spinto sin dall’inizio a non voler essere una semplice cover band, bensì una tribute band dei sei berlinesi.
M: potete spiegare la differenza ai molti che pensano sia la stessa cosa? Cosa comporta il fatto di proporsi come tribute band?
E: essere una tribute band per noi significa cercare di essere il più possibile fedeli agli originali, sia come suono che come resa audio-visiva. Come è noto i Rammstein non propongono semplici concerti, ma dei veri e propri spettacoli in cui anche l’impatto scenico gioca un ruolo fondamentale, e questo implica per noi una costante ricerca dei dettagli ed una cura quasi maniacale durante gli eventi live per tutto ciò che riguarda la resa complessiva dello show.
M: sicuramente i Rammstein sono una band molto impegnativa da riproporre…
E: si, certamente abbiamo scelto un gruppo molto difficile, però essere una tribute band di un gruppo come i Rammstein è anche molto stimolante dal punto di vista artistico, proprio per il fatto di non potersi mai sentire “arrivati”, ma il doversi sempre mettere in gioco nel confrontarsi con le continue novità che la band tedesca propone durante i suoi live.
M: in effetti, avendo assistito alle vostre ultime esibizioni, devo dire che i risultati sono ottimi. Il sound che offrite è molto simile all’originale e anche gli allestimenti scenici, fatte le dovute proporzioni e soprattutto considerando gli spazi messi a disposizione dai vari locali, sono di sicuro impatto: immagino sia il risultato di un impegno costante negli anni…
E: sicuramente, però è soprattutto dal 2009 che una serie di circostanze ci ha permesso di segnare una svolta nel progetto Engelstein e ci ha fatto fare un grande salto di qualità rispetto all’inizio…
M: immagino che vi riferiate ai vari cambi di formazione che ci sono stati l’anno scorso. Andiamo con ordine…
E: innanzitutto c’è stato l’ingresso nel gruppo di Markus alle tastiere e ai campionatori: è un perfezionista e la sua esperienza e attenzione maniacale per tutti i dettagli ci hanno permesso di raggiungere una qualità del suono decisamente superiore rispetto a prima. A volte ci “obbliga” a risuonare gli stessi pezzi finché non riescono alla perfezione, però alla fine i risultati ripagano degli sforzi profusi.
M: se non sbaglio non è l’unico cambio di formazione di quell’anno…
E: esatto: sempre nel 2009 sono entrati in gruppo Gianluca alla batteria e Mig alla chitarra. Gianluca è entrato a far parte degli Engelstein a Maggio: avevamo un live in programma dopo tre giorni ed eravamo senza batterista! Si è presentato in sala prove con dei pezzi prepararti a casa…Ed è andata bene! Poi a Settembre, dopo un provino con vari chitarristi, anche Mig si è aggiunto alla band, andando a completare la formazione attuale.
M: parliamo anche di chi non sale sul palco a suonare, ma vi aiuta nell’allestimento dei concerti…
E: sempre dallo stesso periodo, possiamo contare su un vero e proprio staff: Federico (make up), Vincenzo (allestimenti pirotecnici) e Daniele (tecnico del suono) con la loro esperienza costituiscono un importante e imprescindibile valore aggiunto per la riuscita dei nostri eventi live. Proprio per quello che dicevamo prima sui concerti/show dei Rammstein, un progetto di tribute band non può fare a meno di uno staff che curi anche certi particolari nei minimi dettagli. Non dimentichiamo che durante il tour di “Reise, Reise” i Rammstein contavano su uno staff di oltre 100 persone per allestire i concerti.
M: ecco, parliamo di effetti pirotecnici, che da sempre sono un marchio di fabbrica dei Rammstein durante i concerti. Anche nei vostri live non manca mai il fuoco e spesso riuscite a riproporre effetti di grande impatto visivo: penso ad esempio all’arco in “Du riechst su gut” o ai guanti in “Wollt ihr das Bett in Flammen sehen”. Chiaramente non tutti i locali in cui vi esibite permettono le stesse cose…
E: anche gli effetti pirotecnici che portiamo sul palco cercano di avvicinarsi il più possibile agli originali. Chiaramente qui tutto dipende dai locali: a seconda della struttura messa a nostra disposizione dobbiamo selezionare gli effetti che è possibile proporre senza rischiare di dare fuoco al locale! Stasera si suonava all’aperto e le possibilità erano molte (e sono state sfruttate al meglio – n.d.r.). Comunque poi ad ogni concerto cerchiamo di proporre nuove cose anche sotto questo punto di vista e se un effetto ha una buona riuscita cerchiamo di perfezionarlo per riproporlo anche negli show successivi.
M: Parliamo un po’ del vostro repertorio, che è molto ampio e racchiude tutta la carriera musicale dei Rammstein, con tutti i grandi classici. In particolare sono molto rappresentati i primi album (soprattutto “Herzeleid”) che invece sono quasi scomparsi dai live della band tedesca…
E: il nostro repertorio spazia attraverso i 16 anni di carriera dei Rammstein, con tutti i pezzi di maggior successo e altri che inseriamo a rotazione nei vari live. Tutti gli album sono rappresentati allo stesso modo, magari con qualche preferenza per le sonorità dei primi lavori.
M: state preparando qualche pezzo nuovo?
E: si, e ti diamo l’esclusiva! I prossimi pezzi che inseriremo in scaletta saranno “Ich tu dir weh” e “Feuer frei!”.
M: oltre al progetto tribute avete in programma anche di realizzare dei pezzi vostri?
E: a dire il vero abbiamo già un gruppo parallelo, con la stessa formazione della tribute band, con cui abbiamo iniziato a comporre dei pezzi nostri. Il gruppo si chiama KOAH e abbiamo deciso di rimanere nel campo dell’industrial metal in quanto è stato ed è tuttora l’elemento in grado di unire sei musicisti con esperienze passate e un bagaglio artistico molto diversi tra loro. I testi però sono in Italiano.
M: quando ci farete ascoltare qualcosa?
E: attualmente siamo concentrati sul progetto Engelstein: dobbiamo raggiungere un certo livello come tribute band prima di cominciare a proporre i nostri pezzi. Comunque abbiamo già pronte alcune canzoni…
M: grazie ragazzi! In bocca al lupo per entrambi i progetti…E ci vediamo in prima fila il 23 Luglio a Fiumicino!
Daniele Benedetti
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